Benvenuto Thaddeus, il bambino nato dal più vecchio embrione congelato: era conservato dal 1994

Sabato 26 luglio, in una clinica dell'Ohio, è venuto al mondo Thaddeus, un bambino molto speciale. Il piccolo, infatti, è nato da un embrione che era congelato da circa 31 anni, il più vecchio in assoluto ad aver portato a una nascita. Era infatti il 1994 quando Linda Archerd e il marito, che non riuscivano ad avere figli, decisero di rivolgersi all'emergente tecnica della fecondazione in vitro, all'epoca anche piuttosto malvista. La coppia, con l'aiuto dei medici, diede vita a quattro embrioni; uno venne impiantato nell'utero della donna e divenne una bellissima bambina (che oggi ha 30 anni), gli altri tre furono congelati e conservati.
La signora Archerd, come raccontato dal MIT Technology Review, la testata giornalista del prestigioso Massachusetts Institute of Technology, desiderava tanto avere un altro bambino, ed è per questo che ha deciso di tenere così a lungo – spendendo fino a mille dollari all'anno – gli embrioni crioconservati. Dopo la separazione dal marito ha sperato di poter sfruttare gli embrioni con un nuovo partner, tuttavia le cose non sono andate come sperava e, con l'arrivo della menopausa – oggi ha 62 anni – ha deciso di donarli. Ma non ha voluto né lasciarli alla scienza né consegnarli in forma anonima. Voleva conoscere la coppia affidataria e avere voce in capitolo sulle sue “caratteristiche” dei genitori. Così si è rivolta al progetto Snowflakes della Nightlight Christian Adoptions, un'organizzazione cristiana che si occupa di organizzare l'adozione degli embrioni.
È così che, rivolgendosi al medesimo programma, la coppia formata da Lindsey e Tim Pierce – rispettivamente 35 e 34 anni – ha avuto accesso agli embrioni di Linda. Anche la giovane coppia non riusciva ad avere figli, così ha cercato aiuto in un percorso di procreazione assistita. Essendo anche loro molto cristiani si sono rivolti alla Nightlight Christian Adoptions, che ha criteri un po' diversi rispetto a quelli di altri enti coinvolti nell'adozione degli embrioni. Quelli molto vecchi, in genere, non vengono accettati nella maggior parte dei casi per i potenziali rischi di danni e le complessità aggiuntive dell'intervento, ma il coinvolgimento di organizzazione, clinica, medici e famiglie con principi cristiani, ha permesso che tutto combaciasse.
Così, nel 2024, dopo lo scongelamento è stato eseguito l'impianto di due dei tre embrioni (uno non ce l'ha fatta) nell'utero di Lindsey, nel quale si è sviluppato il feto che poi è diventato Thaddeus. Il nome scelto dalla coppia di neo genitori è strettamente legato alla cristianità; ad esempio San Giuda Taddeo, conosciuto anche solo come Taddeo o Thaddeus, era uno dei 12 apostoli (da non confondere con Giuda Iscariota, quello che tradì Gesù).
Tra i motivi principali che spingono molti enti e famiglie a rifiutare l'utilizzo di embrioni così datati vi è il fatto che, 30 anni fa, le tecniche di criopreservazione erano molto diverse da quelle odierne. All'epoca, ad esempio, veniva utilizzato il congelamento lento, con una progressiva riduzione della temperatura dell'embrione, tuttavia esso può sfociare in danni tali da compromettere la vitalità e il regolare attecchimento dopo il successivo scongelamento (anch'esso da condurre con procedure ad hoc). Oggi si impiega una sorta di vitrificazione istantanea grazie all'azoto, che permette di preservare con maggior sicurezza gli embrioni e ridurre anche il rischio di danni da accumulo.
L'embrione di Thaddeus fu criopreservato proprio attraverso il congelamento lento, ma grazie anche alla collaborazione del medico che aveva già seguito la signora Linda 30 anni fa, tutto è andato per il meglio e il bambino è venuto alla luce in salute. Il precedente record di embrione più datato da cui si è verificata una nascita era di circa 30 anni.