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Batteri nascosti nei tumori producono una sostanza chiave per sconfiggere il cancro

Alcuni batteri presenti all’interno dei tumori producono una molecola, 2-metilisocitrato (2-MiCit), che agisce come un potente antitumorale: rallenta la progressione del cancro e migliora l’efficacia della chemioterapia.
A cura di Valeria Aiello
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Alcuni batteri presenti all’interno dei tumori al colon possono produrre una sostanza chiave per sconfiggere il cancro: si tratta del 2-metilisocitrato (2-MiCit), una molecola capace di controllare la progressione del cancro e migliorare la risposta alla chemioterapia.

Identificata da un team internazionali di scienziati guidato dai ricercatori dell’MRC Laboratory of Medical Sciences dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Colonia, in Germania, questa molecola ha dimostrato proprietà antitumorali nei confronti di linee cellulari cancerose geneticamente diverse, aprendo la strada a nuove strategie di trattamenti, incluso lo sviluppo di nuovi farmaci che potrebbero rendere più efficaci le terapie esistenti.

Per individuarla, i ricercatori hanno utilizzato un sofisticato approccio di screening su larga scala, testando migliaia di condizioni in un organismo modello, C. elegans, un piccolo verme nematode utilizzato per studiare processi biologici fondamentali. In questo modo, gli studiosi hanno scoperto che diverse specie batteriche, tra cui Escherichia coli, producono 2-metilisocitrato (2-MiCit) in contesti oncologici e che questa molecola è in grado di migliorare l’efficacia del farmaco chemioterapico 5-fluorouracile. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati in un nuovo studio su Cell Systems.

Cos’è il 2-metilisocitrato (2-MiCit), sostanza chiave per sconfiggere il cancro

Il 2-metilisocitrato (2-MiCit) è una molecola prodotta da diverse specie batteriche associate ai tumori (batteri presenti all’interno e intorno ai tumori). Questa molecola è un acido carbossilico in grado di alterare il metabolismo delle cellule tumorali e migliorare l’efficacia del farmaco chemioterapico 5-fluorouracile.

Test di laboratorio in vitro, su cellule tumorali umane, e in vivo, su modelli animali di cancro al colon-retto (moscerino Drosophila), hanno confermato questi effetti. “Abbiamo osservato che 2-MiCit ha ridotto significativamente il numero di focolai tumorali disseminati e aumentato la sopravvivenza degli animali” hanno spiegato gli autori dello studio, descrivendo il potenziale della molecola nel ridurre il processo con le cellule cancerose si diffondono in altre parti del corpo.

Lo studio ha inoltre rivelato che il 2-MiCit agisce inibendo un enzima chiave nei mitocondri (strutture interne alle cellule che generano energia per le funzioni cellulari) delle cellule tumorali: questa azione provoca danni al DNA e attiva percorsi noti per ridurre la progressione del cancro, in un attacco multiplo che indebolisce le cellule tumorali e agisce in sinergia con la chemioterapia.

La combinazione – hanno osservato gli studiosi – si è rivelata significativamente più efficace nell’uccidere le cellule tumorali rispetto a entrambi i composti singolarmente”.

I microbi sono una parte essenziale di noi – ha affermato il dottor Daniel Martinez-Martinez, ricercatore post-dottorato presso il Laboratory of Medical Sciences dell’MRC e primo autore dell’articolo – . Il  fatto che una singola molecola possa esercitare un impatto così profondo sulla progressione del cancro è davvero straordinario, nonché un’ulteriore prova di quanto la biologia possa essere complessa se considerata da un punto di vista olistico. È davvero entusiasmante perché stiamo solo scalfendo la superficie di ciò che sta realmente accadendo”.

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