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Astronauti bloccati sulla Tiangong, attracca la navicella di rientro: ora c’è un modo per tornare a casa

Una navicella Shenzhou si è agganciata alla Tiangong, dando ai tre astronauti cinesi rimasti bloccati un modo sicuro per tornare a casa nel 2026.
A cura di Valeria Aiello
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La navicella di rientro senza equipaggio Shenzhou–22 lanciata verso la Stazione Tiangong nella tarda serata di lunedì (24 novembre) a bordo di un razzo Long March 2F. Riporterà sulla Terra gli astronauti bloccati della Shenzhou–21 all’inizio del prossimo anno / Credit: CMSA
La navicella di rientro senza equipaggio Shenzhou–22 lanciata verso la Stazione Tiangong nella tarda serata di lunedì (24 novembre) a bordo di un razzo Long March 2F. Riporterà sulla Terra gli astronauti bloccati della Shenzhou–21 all’inizio del prossimo anno / Credit: CMSA

I tre astronauti della missione Shenzhou-21 – Zhang Lu, Wu Fei, Zhang Hongzhang – bloccati da oltre una settimana sulla stazione spaziale Tiangong, hanno finalmente un modo sicuro per tornare sulla Terra. Una nuova navicella senza equipaggio, lanciata dalla China Manned Space Agency (CMSA), si è agganciata alla stazione, assicurando al trio una via di rientro affidabile. Il loro ritorno avverrà comunque solo nella primavera del 2026, come previsto dal piano di missione originale.

La missione di salvataggio conclude una saga iniziata quasi un mese fa, quando un detrito spaziale ha colpito la capsula destinata al rientro all’equipaggio uscente, danneggiando l’oblò e costringendo a un cambio di programmi all’ultimo minuto. La navicella Shenzhou-21 è stata utilizzata per riportare a Terra gli astronauti della missione Shenzhou-20, lasciando l’equipaggio subentrante a bordo della Tiangong senza un veicolo sicuro per il rientro.

La CMSA ha quindi avviato l’invio di una nuova navicella Shenzhou senza equipaggio, lanciata lunedì su un razzo Long March 2F dal Jiuquan Satellite Launch Center, nella Cina nord-occidentale, e ora attraccata alla stazione. Anche la capsula danneggiata è agganciata alla Tiangong e verrà probabilmente staccata e deorbitata nei prossimi giorni o settimane.

La vicenda ha ricordato da vicino il recente caso dei due astronauti americani Butch Wilmore e Suni Williams, bloccati per nove mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dopo i problemi tecnici alla loro navicella Starliner della Boeing.

Cosa sarebbe accaduto in caso di emergenza agli astronauti bloccati sulla Tiangong

In uno scenario di emergenza – come un incendio a bordo o l’impatto di un altro detrito spaziale – l’equipaggio della Shenzhou-21 avrebbe avuto margini di manovra estremamente ridotti. Senza una capsula di rientro operativa, i tre astronauti non avrebbero potuto lasciare la stazione in tempi rapidi, come prevedono invece le procedure standard di evacuazione.

La capsula danneggiata, pur essendo rimasta agganciata alla Tiangong, non era considerata affidabile per un rientro in caso di pericolo immediato. E anche se le agenzie spaziali addestrano gli equipaggi a gestire incendi, depressurizzazioni o collisioni, la possibilità di una fuga non sicura rappresenta un rischio significativo.

Fortunatamente, nessuna emergenza si è verificata mentre l’equipaggio era privo di un veicolo di rientro. Ma questo nuovo episodio mette in luce un punto critico delle missioni spaziali: anche con procedure ben definite, un ritardo nel ripristino della capacità di evacuazione può trasformare un guasto tecnico in una vulnerabilità seria per la sicurezza degli astronauti.

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