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Anche la “malattia vichinga” della mano è un’eredità dei Neanderthal

La malattia, per cui le dita della mano si bloccano in una posizione piegata, deriva da tre fattori di rischio dovuti a geni neandertaliani.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione di un uomo di Neanderthal e uno schizzo dell'anulare bloccato in una posizione piegata come accade nella malattia di Dupuytren, nota anche come "malattia vichinga". Credit: Hugo Zeberg
Illustrazione di un uomo di Neanderthal e uno schizzo dell'anulare bloccato in una posizione piegata come accade nella malattia di Dupuytren, nota anche come "malattia vichinga". Credit: Hugo Zeberg

Non solo il colore della pelle e dei capelli, la tendenza ad accumulare grasso addominale, la predisposizione a sviluppare malattie come il diabete di tipo 2 e la malattia di Crohn, e un più alto rischio di contrarre infezioni, incluso il Covid: tra le eredità dei Neanderthal che noi Sapiens ci portiamo dietro da almeno 40.000 anni rientra anche la “malattia vichinga” della mano, una condizione nota in gergo medico come contrattura di Dupuytren, un disturbo per cui le dita si bloccano in una posizione piegata.

Lo ha scoperto un team di ricerca internazionale guidato dagli studiosi del Karolinska Institute di Stoccolma, in Svezia, e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, in Germania, analizzando i dati genetici di oltre 7.000 pazienti e più di 645.000 persone sane. Il loro studio, pubblicato sulla rivista Molecular Biology and Evolution, è un’ulteriore prova che la mescolanza tra i Neanderthal e i nostri antenati ha avuto conseguenze importanti nella prevalenza di alcune malattie, in particolare tra alcune popolazioni.

Poiché la contrattura di Dupuytren è raramente osservata negli individui di origine africana, ci siamo chiesti se le varianti genetiche dei Neanderthal potessero in parte spiegare perché le persone al di fuori dell’Africa sono colpite” ha affermato Hugo Zeberg, assistente professore presso il dipartimento di Fisiologia e Farmacologia del Karolinska Institutet e autore corrispondente dello studio. La prevalenza della condizione è infatti maggiore in Nord Europa, dove fino al 30 percento degli uomini oltre i 60 anni ne soffre. Di solito, la malattia si manifesta come un nodulo nel palmo della mano, che cresce e fa bloccare una o più dita in posizione piegata.

Per l’analisi, i ricercatori hanno utilizzato i dati di tre grandi coorti cliniche negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Finlandia, che hanno permesso di confrontare i genomi di 7.871 malati e 645.880 controlli sani. Ciò h permesso di identificare 61 fattori di rischio genetici per la contrattura di Dupuytren, di cui tre sono stati ereditati dai Neanderthal, inclusi il secondo e il terzo fattore di rischio più importante.

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