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Alcuni trucchi per i bambini che fanno i capricci a tavola possono renderli ancora più schizzinosi

Li ha identificati un team di ricerca australiano che ha messo in luce le strategie controproducenti e che rischiano di peggiorare la situazione.
A cura di Valeria Aiello
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Non tutte le strategie che utilizziamo per far mangiare i bambini che fanno i capricci con il cibo sono uguali. Alcune rischiano di farli diventare ancora più schizzinosi, con impatti negativi sulla loro capacità di regolare il proprio appetito e stabilire sane abitudini alimentari. Lo rileva una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Appetite da un team di ricerca dell’Istituto per l’attività fisica e la nutrizione della Deakin University di Geelong, in Australia, che ha valutato diverse tecniche di persuasione adottate in famiglia, mettendo in luce quali sono quelle meno efficaci nello sviluppo di comportamenti alimentari sani. “I risultati ci dicono che dobbiamo fare di più perché le strategie che si usano istintivamente, sebbene con buone intenzioni, non sempre favoriscono l’instaurarsi di sani comportamenti alimentari” ha affermato la ricercatrice principale, la dott.ssa Alissa Burnett della School of Exercise and Nutrition Sciences della Deakin University.

I "trucchi" per far mangiare i bambini che fanno i capricci

Insieme ai colleghi, Burnett ha confrontato tecniche di persuasione utilizzate da oltre 1.500 mamme di bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni, valutando il comportamento alimentare dei bambini attraverso un questionario. Alle mamme è stata anche postala domanda a risposta aperta: “Quali sono le strategie che usi quando tuo figlio fa i capricci con il cibo o si rifiuta di mangiare?”.

Esaminando le risposte, gli studiosi hanno individuato alcune strategie che possono inavvertitamente peggiorare la situazione, promuovendo una scarsa autoregolazione dell’appetito o una scarsa assunzione dietetica, tra cui:

  • Dire al bambino che deve mangiare soltanto, ad esempio, cinque bocconi del proprio pasto.
  • Dire al bambino che è quello che c’è per cena; se non lo mangerà, andrà a letto affamato.
  • Dire al bambino che, se mangerà tutto, potrà avere  un dolce o fare un’attività che gli piace.

Al contrario, le mamme dei bambini meno schizzinosi tendevano a coinvolgere i propri figli nella preparazione dei pasti, lasciando che fossero a decidere quando erano sazi e servendo ripetutamente certi cibi per incoraggiarli a provare alimenti che pensavano non gli sarebbero piaciuti. Le risposte di queste mamma includevano:

  • Coinvolgo il  bambino nella spesa e nella preparazione dei pasti
  • Non lo costringo a mangiare se non vuole. Lascio decidere a lui quanto e quanto spesso vorrebbe mangiare.
  • Fornisco sempre alcune opzioni che so che non gli piaceranno, combinate con altri alimenti a cui voglio esporli.

La dott.ssa Burnett ha inoltre spiegato che le mamme di bambini molto capricciosi avevano maggiori probabilità di destrutturare i pasti, servendo ad esempio pasta e salsa separatamente, oppure di nascondere le verdure al loro interno, per convincere i propri figli a mangiare cibi più sani. “Presentare cibi in forme insolite o nascondere determinati ingredienti, come le verdure, potrebbe migliorare l’assunzione dietetica a breve termine, ma non insegna ai bambini ad accettare una varietà di cibi a lungo termine” ha concluso l’esperta.

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