3I/ATLAS si è “nascosto” dietro al Sole, momento cruciale per Avi Loeb: “Potrebbe rilasciare sonde”

Oggi martedì 21 ottobre 2025 l'oggetto interstellare 3I/ATLAS ha raggiunto la “congiunzione solare”, ovvero è arrivato dalla parte opposta del Sole rispetto al nostro pianeta, rendendosi di fatto completamente invisibile ai telescopi terrestri. Secondo il fisico e astronomo israeliano Abraham Avi Loeb, che insegna presso il prestigioso Dipartimento di Astronomia dell'Università di Harvard (Stati Uniti), questo ‘gioco a nascondino' con la Terra potrebbe non essere casuale, ma frutto di una manovra attentamente pianificata “per un'azione tecnologica”.
Lo scienziato sostiene che 3I/ATLAS, molto probabilmente, sia una peculiare cometa proveniente da un remoto sistema stellare, tuttavia alla luce delle sue molteplici anomalie (ne ha rilevate diverse significative) non esclude a priori che possa trattarsi di una grande astronave aliena, in viaggio attraverso il Sistema solare e con intenzioni potenzialmente ostili. Il celarsi dietro al Sole, di fatto, sarebbe un momento cruciale nella missione della presunta civiltà extraterrestre in visita, che secondo Avi Loeb potrebbe essere pronta per una possibile manovra di Oberth e al rilascio di sonde da inviare verso i pianeti del nostro sistema.
3I/ATLAS è infatti molto vicino al perielio, ovvero la distanza minima dal Sole, che raggiungerà esattamente tra otto giorni (il 29 ottobre) a una distanza di circa 200 milioni di chilometri dalla Terra. Come indicato dall'esperto in un nuovo articolo pubblicato su Medium, in astronautica “il punto ottimale per una manovra di accelerazione o rallentamento di un veicolo spaziale è il punto di massimo avvicinamento a un oggetto massiccio”. Un approccio simile ce lo ricordano le manovre della sonda OSIRIS-Rex, che nel 2017 venne fatta orbitare attorno alla Terra per essere lanciata a tutta velocità verso l'asteroide Bennu, con una cosiddetta manovra di “fionda gravitazionale”. Quest'ultima aiuta un veicolo spaziale a cambiare traiettoria e ad acquisire velocità, mentre la manovra di Oberth punta a ottenere il maggior guadagno energetico possibile dall'accensione dei motori nel momento di massima velocità, ma può essere utilizzata anche per ‘frenare'. “Un impulso nella direzione della velocità di picco o in quella opposta massimizzerebbe l'acquisizione o la perdita di energia cinetica”, spiega lo scienziato. Siamo dunque innanzi a due tecniche diverse, ma che sfruttano entrambe la gravità di un corpo massiccio per ottenere vantaggi cinetici. Nel caso di 3I/ATLAS, qualora fosse realmente un oggetto artificiale, secondo Avi Loeb sfrutterebbe il Sole per il rilascio di “mini-sonde”.
“Se 3I/ATLAS fosse una nave madre di grandi dimensioni probabilmente continuerebbe lungo il suo percorso gravitazionale originale e alla fine uscirebbe dal Sistema solare. In tal caso, la manovra di Oberth potrebbe applicarsi alle mini-sonde che rilascia al perielio verso i pianeti del sistema solare”, evidenzia Avi Loeb nel suo articolo. Ricordiamo che secondo i calcoli degli esperti l'oggetto avrebbe un diametro di almeno 5 chilometri e una massa superiore alle 33 miliardi di tonnellate, un vero e proprio colosso. Il rilascio di tali mini-sonde avverrebbe al perielio per permettere loro di disperdersi nel Sistema solare e proseguire verso oscuri obiettivi (chiaramente siamo in pieno campo speculativo).
Lo scienziato sottolinea che dovremmo scoprire se la traiettoria anomala di 3I/ATLAS sia una coincidenza o qualcosa di voluto continuando a monitorare l'attività dell'oggetto tra novembre e dicembre, periodo durante il quale sarebbe possibile intercettare anche i movimenti delle sonde potenzialmente rilasciate. A tal proposito, saranno preziose le analisi condotte attraverso la sonda Jupiter Icy Moons Explorer (Juice) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) all'inizio di novembre, mentre a marzo 2026 sarà d'aiuto Juno della NASA (in attesa che vengano pubblicate anche le immagini catturate all'inizio di ottobre dalla fotocamera HiRISE installata sulla sonda Mars Reconnaissance Orbiter).
Avi Loeb nel suo ultimo articolo sottolinea che molto probabilmente 3I/ATLAS sia una cometa, tuttavia, a causa delle diverse anomalie e delle enormi implicazioni per l'umanità, è doveroso non scartare l'ipotesi del “cigno nero”, ovvero che possa effettivamente trattarsi di tecnologia aliena. Chiaramente queste affermazioni possono alimentare il complottismo che trova terreno fertile sul web, in netto contrasto con la visione della stragrande maggioranza degli esperti, secondo i quali ci troveremmo innanzi con assoluta certezza a una cometa, senza dubbio peculiare, ma comunque un oggetto del tutto naturale.