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Studio rivela orario e mese in cui si verificano più suicidi e pensieri suicidari

Analizzando i dati di oltre 10mila persone i ricercatori hanno determinato che vi è una certa stagionalità nei pensieri suicidari, negli atti di autolesionismo e nei tentativi di suicidio / suicidi veri e propri. Ecco per quale ragione, secondo gli esperti.
A cura di Andrea Centini
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I ricercatori hanno determinato che dicembre è il mese in cui le persone pensano di più al suicidio, tuttavia i comportamenti suicidari (tentativi e suicidi riusciti) raggiungono il picco tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. La fascia oraria in cui si concentra maggiormente la volontà di togliersi la vita è invece quella compresa tra le 4 e le 6 del mattino. Sono i dati emersi da un nuovo studio che ha voluto indagare sulla stagionalità dei suicidi tentati o riusciti, per comprendere appieno le dinamiche di questo drammatico fenomeno. Secondo una recente ricerca guidata da scienziati dell'Università di Barcellona, ogni anno nel mondo si suicidano 700mila persone, 56mila delle quali in Europa (in Italia si registrano 4mila suicidi all'anno; nell'80 percento dei casi riguarda gli uomini).

A determinare in quali mesi e a quale ora si concentrano i pensieri / tentativi di suicidio sono stati i due scienziati René Freichel e Brian A. O' Shea, rispettivamente del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Amsterdam (Paesi Bassi) e della Facoltà di Psicologia dell'Università di Nottingham (Regno Unito). I ricercatori sono giunti a queste conclusioni dopo aver condotto un'analisi statistica sui dati raccolti nell'arco di sei anni da una vasta comunità online, composta da oltre 10mila persone residenti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada. Attraverso l'utilizzo di modelli matematici, i due studiosi hanno valutato la distribuzione dei pensieri suicidari, dei comportamenti suicidari e gli atti di autolesionismo all'interno della coorte. I partecipanti hanno completato diversi questionari elencando i propri comportamenti / stati d'animo e sono stati suddivisi in tre gruppi: persone con pregressi tentativi di suicidio; persone con pensieri di suicidio e/o autolesionismo non suicidario; persone che non avevano nessun precedente atto di autolesionismo, pensiero o comportamento suicidario.

Nel corso dei sei anni i ricercatori hanno osservato un aumento degli atti di autolesionismo e la stagionalità del desiderio di morire, soprattutto fra le persone che avevano già tentato di suicidarsi. I pensieri suicidari aumentano in inverno, in particolar modo a dicembre, ma covano alcuni mesi prima di sfociare nei tentativi di suicidio / suicidi veri e propri, che come indicato si concentrano soprattutto in primavera, poco prima dell'estate. Prima dei comportamenti suicidari si verifica un incremento degli atti di autolesionismo, con picco nel mese di febbraio. L'orario in cui le persone si sentono più vulnerabili e pronte a uccidersi è quello compreso tra le 4 e le 6 del mattino.

“È ben documentato che l'inverno è il periodo in cui le persone con problemi di salute mentale possono combattere col peggioramento dell'umore e la depressione, infatti il disturbo affettivo stagionale è un problema riconosciuto correlato al cambio di stagione, che colpisce la salute mentale di molte persone. Quindi, potrebbe sorprendere che la primavera, un periodo in cui si presume che l'umore delle persone si alzi, sia in realtà il periodo dell'anno in cui le persone sono maggiormente a rischio di togliersi la vita. Le ragioni di ciò sono complesse, ma la nostra ricerca mostra che i pensieri e l'umore suicidari sono peggiori a dicembre e migliori a giugno. Tra questi due punti, c'è un elevato rischio di comportamento suicidario, e riteniamo che ciò stia accadendo perché i miglioramenti graduali del loro umore e della loro energia possono consentire loro di pianificare e impegnarsi in un tentativo di suicidio”, ha spiegato in un comunicato stampa il professor O' Shea.

Secondo gli autori dello studio i risultati emersi possono essere preziosi per ottenere maggiori vantaggi dall'assistenza psicologica, concentrandola nei momenti più delicati. I dettagli della ricerca “Suicidality and mood: the impact of trends, seasons, day of the week, and time of day on explicit and implicit cognitions among an online community sample” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Translational Psychiatry del circuito Nature

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