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Quali sono le conseguenze di un incidente petrolifero

Le fuoriuscite di petrolio e altri prodotti petroliferi sono tra le principali minacce per gli ecosistemi marini e costieri. Ecco quali sono le conseguenze di questi incidenti.
A cura di Andrea Centini
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Domenica 26 marzo si è verificato un grave incidente petrolifero presso il Porto di Poole, nell'Inghilterra sudorientale, quando un oleodotto del giacimento di Wytch Farm – il più grande del Regno Unito sulla terraferma – ha rilasciato in acqua circa 200 barili di cosiddetto “fluido di riserva”. Si tratta di materiale composto per l'85 percento da acqua e per il 15 percento da olio, come specificato da Perenco, l'azienda che gestisce l'infrastruttura coinvolta. Al momento non si conoscono le cause dell'incidente, come indicato dalla Poole Harbour Commissioners (PHC), l'ente che gestisce il porto naturale, ma fortunatamente i pericoli principali sarebbero già rientrati. La falla è stata chiusa, sono state dispiegate barriere per prevenire la “fuga” della chiazza – comunque in via di dispersione – e parte del fluido è stata già recuperata. Insomma, non ci si aspetta un grave disastro ambientale, nonostante lo stato di emergenza diramato dalle autorità. L'area del Porto di Poole è inoltre considerata un vero e proprio scrigno di biodiversità, una zona umida dove vive una moltitudine di uccelli, in particolar modo trampolieri e limicoli. I potenziali danni, dunque, sono ancora da verificare. Ma qual è l'impatto delle fuoriuscite di petrolio, idrocarburi, oli e altri prodotti legati a incidenti del genere?

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A spiegarlo nel dettaglio in un documento è la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), un'agenzia federale degli Stati Uniti deputata allo studio e al monitoraggio delle condizioni meteo, dell'atmosfera e degli oceani. Il primo dettaglio per determinare l'impatto di un incidente del genere, che si può verificare per negligenza, errore umano, apparecchiature che si rompono e disastri naturali, è naturalmente la portata dello stesso e il luogo colpito. Se vengono liberate enormi quantità di petrolio in un'area ricca di biodiversità, ovviamente, i danni ambientali sono estremi, mentre se viene colpita una cosiddetta “zona morta” gli effetti sono indubbiamente minori. Ciò che è certo è che le principale vittime sono gli animali marini e costieri che entrano in contatto con la chiazza di materiale, in grado di determinare molteplici effetti sulla salute e finanche la morte. Le conseguenze possono interessare singoli individui, intere popolazioni e tutto l'ecosistema coinvolto.

Conseguenze delle fuoriuscite sugli animali marini. Credit: National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine
Conseguenze delle fuoriuscite sugli animali marini. Credit: National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine

Come spiegato dalla NOAA, la maggior parte degli oli galleggia sia sull'acqua salata che su quella dolce e si disperde in una chiazza lucente sulla superficie, sempre più sottile (anche se alcuni prodotti petroliferi possono affondare e coinvolgere la fauna del fondale). Tra le principali vittime vi sono gli uccelli marini, le tartarughe marine e i mammiferi marini come balene, delfini e lontre, ma ovviamente possono essere colpiti anche pesci, crostacei, molluschi e tutti gli altri organismi che popolano il mare. Il piumaggio degli uccelli può impregnarsi di olio e impedire il volo, condannando gli animali alla morte per affogamento e fame. Queste sostanze sono inoltre in grado di sopprimere la capacità idrorepellente del piumaggio e quella isolante della pelliccia dei mammiferi, che possono morire per ipotermia non essendo più protetti dall'ambiente esterno. L'olio può inoltre essere inoltre inalato, mangiato o assorbito dalla pelle, direttamente dall'acqua o dalle prede che vi sono entrate in contatto. Ciò può portare ad avvelenamento potenzialmente letale. Un pericolo è rappresentato anche dalle sostanze disperdenti rilasciate dalle squadre di soccorso per ridurre la portata delle fuoriuscite.

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Come spiegato dall'Università della Florida, la fauna marina e costiera esposta a questi prodotti può sperimentare effetti sulla salute nell'immediato ma anche variazioni significative a lungo termine, sia dal punto di vista fisiologico che del comportamento (etologia). L'olio, infatti, può innescare un'alterazione del sistema immunitario, danni alla crescita e alla fertilità, malattie epatiche, renali e numerose altre condizioni. L'ingestione del petrolio o dei disperdenti può causare problemi gastrointestinali, difficoltà digestive, ulcere ed emorragie; una tartaruga marina, ad esempio, può nutrirsi di organismi vegetali ricoperti dallo strato di olio, mentre un predatore come un uccello marino (berte, cormorani, sule, pellicani etc etc) può ingerire grandi quantità di olio durante la caccia. Nei casi delle balene gli oli possono bloccare la capacità filtrante dei fanoni e impedire loro di nutrirsi, condannandole a una lenta e atroce morte.

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L'assorbimento di queste sostanze può avere effetti sull'apparato riproduttivo e alterare lo sviluppo degli embrioni, abbattendo i tassi di schiusa e aumentando quelli di malformazioni alla nascita. L'inalazione interessa tutte quelle specie che vivono in mare ma che devono risalire in superficie per respirare, come i cetacei o le tartarughe marine, che esposte a queste sostanze volatili possono sviluppare infiammazioni dell'apparato respiratorio, enfisema, polmoniti e altre gravi patologie potenzialmente fatali. Le fuoriuscite di petrolio e altri composti possono spingere la fauna marina ad abbandonare un'area di foraggiamento e riproduzione spingendola a spostarsi altrove; può provocare un enorme dispendio di energia – con effetti significativi sulla salute fisica e riproduttiva – per andare alla ricerca di cibo e alterare in modo drammatico i cicli naturali degli ecosistemi. Larve ed embrioni sono molto più suscettibili agli oli degli esemplari adulti. Naturalmente, più è ampia l'area colpita e peggiori sono le conseguenze sulle specie e sugli ecosistemi coinvolti.

Le conseguenze del petrolio. Credit: National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine
Le conseguenze del petrolio. Credit: National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine

Ad esempio, se l'olio è pesante e affonda, le particelle inquinanti possono raggiungere anche gli organismi marini bentonici – quelli che vivono sul fondale come molluschi bivalvi, spugne, crostacei etc etc – determinando un'alterazione dell'intera catena alimentare. Ciò può avere effetti anche sulla salute umana, dato che prodotti potenzialmente contaminati possono finire sulle nostre tavole. Come evidenziato dal documento “Petrolio nel mare IV: input, destini ed effetti” pubblicato dalla National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine, le reti trofiche dei batteri possono essere alterate per anni dopo la fuoriuscita di petrolio, con conseguenze a cascata sugli ecosistemi. Anche l'economia può esserne colpita duramente, ad esempio con l'abbandono di interi stock ittici a causa del potenziale rischio di contaminazione. Gli effetti vanno dai singoli individui fino agli interi ecosistemi. Possibile conseguenze anche sul turismo, sul traffico navale e su altre attività. La speranza è che la fuoriuscita al Porto di Poole non abbia raggiunto le aree più delicate della preziosissima zona umida e che i rischi peggiori siano effettivamente rientrati.

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