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In salvo gli orfani di Aleppo. Evacuata anche la piccola Bana

Riprese le operazioni per portare in salvo i civili rimasti nella parte della città appena conquistata dall’esercito di Assad. Migliaia le persone evacuate, tra di loro anche gli orfani intrappolati sotto i bombardamenti ad Aleppo est e la piccola Bana, la bambina che con i suoi tweet ha raccontato l’orrore della guerra in Siria.
A cura di Mirko Bellis
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Gli orfani di Aleppo prima di salire sugli autobus
Gli orfani di Aleppo prima di salire sugli autobus

I bambini dell’orfanotrofio di Moumayazoun di Aleppo est sono stati evacuati questa mattina. A renderlo noto con un tweet, Ahmad Alkhatib, un giornalista locale.

La vicenda degli orfani rimasti intrappolati nella parte orientale della città era emersa la settimana scorsa quando, in un filmato rilasciato dalla Syrian American Medical Society, la piccola Yasmeen di soli dieci anni, circondata dagli altri bambini dell’orfanotrofio, rivolgeva uno straziante grido d’aiuto. Gli orfani di questo istituto di Aleppo, situato nei quartieri orientali fino a pochi giorni fa ancora in mano alle forze anti Assad, erano assistiti solo da dieci adulti.

L’Unicef ha confermato in una nota che tutti gli orfani sono stati tratti in salvo. "Questa mattina, tutti i bambini intrappolati nell’orfanotrofio di Aleppo est sono stati evacuati. Alcuni di loro si trovano in una situazione critica a causa delle ferite e la disidratazione”, ha fatto sapere Geert Cappelaere, il direttore per il Medio Oriente dell'Unicef.

La loro evacuazione non è stata semplice. L’operazione è stata più volte interrotta e migliaia di civili sono stati costretti a passare la notte all’aperto con temperature sotto lo zero.

L’Unicef, assieme alle altre organizzazioni umanitarie, sta assistendo alle operazioni di evacuazione per assicurare che i bambini e le loro famiglie possano ricevere urgentemente l’assistenza sanitaria e dei vestiti per proteggerli dal freddo. “Molti altri bambini – sottolinea Unicef – rimangono ancora ad Aleppo est e hanno bisogno di immediata protezione. Ricordiamo a tutte le parti di rispettare le leggi del diritto umanitario per la protezione dei civili”, conclude la nota.

In totale finora – secondo le organizzazioni umanitarie – sono più di 2.700 i bambini tratti in salvo da Aleppo est.

Tra di loro c’è anche Bana Alabeb, la bambina siriana di 7 anni che con i suoi tweet raccontava la vita sotto le bombe ad Aleppo est. Ad annunciarlo oggi con un tweet  Zaher Sahloul, un medico della Syrian American Medical Society, un'organizzazione no profit negli Stati Uniti formata da centinaio di medici siriani e americani.

La piccola è stata tratta in salvo assieme alla sua famiglia dalla zona orientale di Aleppo. L’account social di Bana, aperto dalla madre Fatima, una professoressa di inglese, ha raggiunto 327.000 follower su Twitter. A fine novembre in un video angosciante la bambina accucciata in un angolo della sua stanza implorava aiuto, mentre fuori echeggiavano le esplosioni dei bombardamenti.

In seguito all'intensificarsi degli attacchi governativi sui quartieri ribelli, la bambina aveva smesso di comunicare e il suo ultimo tweet non lasciava spazio alla speranza. Scritto dalla mamma, diceva: "Siamo sicuri che l'esercito ci catturerà ora. Ci vedremo gli uni con gli altri un altro giorno, caro mondo. Arrivederci. Fatemah".

Non si conosce quale sarà il futuro di Bana e degli altri bambini evacuati da Aleppo. Per loro, come per gli altri civili scappati dall'inferno di Aleppo, è difficile che l’incubo della guerra finisca presto.

Mentre sul piano diplomatico è prevista oggi la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu per votare una risoluzione presentata dalla Francia che chiede l'accesso immediato e incondizionato degli osservatori nelle zone assediate di Aleppo e in tutta la Siria al fine di garantire la distribuzione degli aiuti umanitari. In vista della riunione, il ministro degli esteri russo Vitaly Churkin ha fatto sapere che l'invio di osservatori Onu così come previsto "sarebbe un disastro". Da quando il conflitto ha avuto inizio nel marzo 2011, la Russia, principale alleato di Assad, ha già posto il veto a sei risoluzioni sulla Siria.

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