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Ruby ter: Imma De Vivo ad Arcore 57 volte in 16 mesi

Le presenze delle ragazze ad Arcore rilevate tramite le celle a cui si è agganciato il loro telefonino tra il 2012 e il 2014.
A cura di Antonio Palma
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Potrebbe essere considerata la vera e propria recordman di presenze ad Arcore dove si trova la villa di Silvio Berlusconi. Lei è Concetta De Vivo, detta Imma, showgirl coinvolta nell’inchiesta «Ruby ter» insieme ad un'altra ventina di ragazze con l'accusa di aver mentito nel processo a carico dell'ex Premier sulle serate del cosiddetto Bunga bunga. Secondo le carte dell'inchiesta, infatti, la De Vivo sarebbe andata nella zona di Arcore ben 57 volte in 16 mesi, tra il marzo 2012 e il luglio del 2013, quando i processi a carico di Silvio Berlusconi e degli altri imputati erano ancora in corso. Una frequenza incredibile di più di tre volte al mese che, secondo l'accusa, è una ulteriore prova a carico dell'imputata. Anche se non c'è la sicurezza materiale che le ragazze siano poi entrate nella villa del Premier, per la Procura infatti le ragazze sarebbero state istruite prima delle testimonianze in aula per evitare che raccontassero i fatti così come realmente accaduti.

Numerose le ragazze presenti ad Arcore

Sempre secondo quanto emerge dalle analisi delle celle agganciate dai telefoni delle giovani tra il 2012 e il 2014, al secondo posto della classifica di presenze nella zona di Arcore si piazza Barbara Guerra, con 47 presenze tra il marzo 2012 e il marzo 2014. Al terzo posto invece c'è la dominicana Aris Espinosa con 43 presenze, tra giugno 2012 e luglio 2013. Tra i nomi figurano però molte ragazze tra cui Alessandra Sorcinelli, quella che avrebbe ricevuto la cifra più altra, circa 390 mila euro. Poi Barbara Faggioli, Marianna Ferrera, Francesca Cipriani, Marysthelle Polanco e giù a scendere fino alle sole due presenze di Ioana Visan. Non è stata documentata invece la presenza di Ruby che però secondo l'indagine si sarebbe recata ad Arcore tra novembre e dicembre scorsi avendo l’accortezza di spegnere il cellulare per non far registrare la sua presenza.

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