Il video omofobo del candidato alla segreteria PD di Ancona: “Acqua di frogio”
"Acqua di frogio": è questo il titolo di un video che sta innescando nuove polemiche intorno al Partito Democratico. A realizzarlo è stato alcuni anni fa Fabio Ragni, giovane oggi candidato alla segreteria provinciale di Ancona, la stessa città dove una decina di giorni fa il consigliere comunale Diego Urbisaglia è stato espulso dal partito per un imbarazzante post sull'omicidio di Carlo Giuliani.
Questa volta però le accuse sono diverse e sono di omofobia. Il sito gaypost.it ha infatti scovato un vecchio video di Fabio Ragni che, oltre ad essere un dirigente politico del primo partito italiano, si diletta come regista: il giovane, in un filmato di 4 anni fa, racconta la storia di un gay che trova la sua strada spruzzandosi uno speciale profumo. “Acqua di frogio”, appunto. Il video dovrebbe far ridere, ma per Gaypost Ragni "ha un senso dell’umorismo d’altri tempi, degno dei peggiori film di serie b degli anni ’70. Quello, per intenderci, che una cultura di sinistra ormai da tempo dovrebbe rifiutare perché palesemente omofobo".
Dal canto suo Ragni ha provato a smorzare le polemiche: “Chi mi conosce – ha dichiarato – sa che persona sono, sa che mi sono battuto per i diritti degli omosessuali, sa che ero a favore di una legge Cirinnà che prevedesse i matrimoni e non solo le unioni civili. Detto questo mi scuso con tutta la comunità gay se il video che ho fatto ha offeso. Mi dispiace, non ho giustificazioni, se non il fatto che il video in questione è stato fatto molto tempo fa. Ho poi provveduto a rimuoverlo in tempi non sospetti perché ho, ben pensato, fosse di cattivo gusto. Concludo dicendo due cose: 1. La cosa che più mi spiace è essere dipinto come quello che non sono; 2. Spero di non essere martoriato per un errore goliardico di oltre 3 anni fa; sono disponibile per essere contattato da chiunque voglia maggiori informazioni. P.S. Grazie a tutti coloro che in queste ore mi hanno girato i loro messaggi di stima, affetto ed incoraggiamento”.