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Il poliziotto che rivendica con orgoglio di aver partecipato alla mattanza della Diaz

Sta facendo molto discutere la “posizione” di uno dei poliziotti che entrarono alla Diaz: “Ci rientrerei altre mille volte”. Avviati accertamenti, ora rischia sanzioni. Alfano: “Faremo chiarezza”.
A cura di Redazione
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UPDATE – In serata l’agente Tortosa è intervenuto sulla questione: "Le mie parole su Facebook sono state travisate" si è difeso "il VII nucleo a Genova nell’irruzione alla scuola Diaz ha rispettato tutte le norme, le leggi e le prassi. Quella dell’irruzione alla scuola Diaz -dice Tortosa in una dichiarazione fornita all’Adnkronos dalla Consap, sindacato di polizia di cui il poliziotto fa parte- rimarrà una pagina nera per questo Paese ma chi c’era sa che è venuta fuori solo una parte della verità. Crediamo che questa voglia di verità debba albergare anche nelle alte sfere, non solo in me, nei miei colleghi che erano con me e nelle vittime, alle quali -conclude- va tutta la mia solidarietà".

Dopo che la Corte Europea ha certificato che la sera del 21 luglio 2001 alla scuola Diaz di Genova sono avvenuti episodi di tortura da parte delle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti anti G8, si è riacceso il dibattito sul comportamento di politica e polizia nei giorni della contestazione no global. A far molto discutere, in particolare, è la “posizione” di uno degli 80 membri del VII Nucleo che in quella sera di luglio entrò assieme ad altri colleghi nella scuola Diaz di Genova.

L’uomo, infatti, ha rivendicato orgogliosamente la sua partecipazione a quella che da molti è stata definita “una macelleria messicana”, con un post pubblico sul suo profilo facebook:

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E nei successivi commenti ha argomentato in maniera polemica, citando lo "spirito cameratesco" e parlando di una sostanziale differenza fra verità processuale e verità "fattuale":

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Una rivendicazione del proprio operato che ha provocato ben più di una reazione, soprattutto su twitter (mentre non è ancora chiaro se ci saranno ripercussioni disciplinari). Del resto, rivendicare con orgoglio di aver partecipato ad un intervento oggetto di censura da parte della Corte Europea (che, ricordiamolo, ha parlato di torture), appare ben più che discutibile. Soprattutto se a ciò si aggiungono insulti verso chi ha perso la vita nelle tragiche giornate di Genova:

La polizia avvia un'indagine – Il Dipartimento dalla Ps ha intanto "avviato gli accertamenti relativi alla paternità delle dichiarazioni contenute" e, nel caso fossero "opera di un appartenente alla polizia di Stato, si avvieranno le conseguenti procedure disciplinari".

Alfano: "Faremo chiarezza" – "Faremo presto chiarezza su fatti di simile gravità. Con tutta la celerità necessaria e con il dovuto rigore, valuteremo il comportamento del poliziotto , scrive su Facebook il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Sulle frasi di Tortora è intervenuto anche Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp: "Esprimo, qualora le frasi riportate dalla stampa fossero veramente attribuite ad un poliziotto, il più convinto e totale dissenso, oltre che di ferma condanna, dissociandomi dalle parole riportate su un profilo Facebook e, da quanto si legge, intestato ad un appartenente al Reparto Mobile di Roma, con le quali si inneggia a quanto accaduto la notte dell’irruzione alla scuola Diaz".

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