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Il neo ministro Giannini: Sì al bonus maturità e alla riforma delle scuole medie

Il piano di riforme presentate dal nuovo governo in materia di Istruzione: addio concorsoni e ridimensionamento della rivoluzione tecnologica nelle scuole e, sopratutto, ritorno (a sorpresa) del bonus maturità.
A cura di B. C.
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Torna il bonus maturità? Sembra proprio di sì a sentire il neo ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Introdotti dal ministro Francesco Profumo e cancellati dal nuovo titolare del dicastero di viale Trastevere, Maria Chiara Carrozza, i discussi punti supplementari sul punteggio di ammissione ai test di ingresso universitari (calcolati non solo in base al voto di maturità, ma anche alla scuola di provenienza), potrebbero presto rappresentare nuovi elementi di valutazione degli studenti: "Non era il bonus maturità in sé – dice la Giannini al Corriere della Sera – ma il fatto di aver cambiato le regole in corso, ad aver scatenato il putiferio. Che la carriera scolastica conti per me è importante, lo studente non deve andare all’università vergine, ignorando tutto quello che ha fatto prima: il voto di maturità – spiega il neo ministro – non è altro che la sintesi che uno ha fatto nei precedenti anni di carriera scolastica, quindi deve esserci, bisogna valutarlo insieme a tutte le altre cose che gli vengono richieste nell’esame di selezione". Considerando che  il bando per i test di accesso alle facoltà a numero chiuso è stato già pubblicato, sarà difficile vedere già in vigore per quest'anno accademico il bonus. Più probabile che qualcosa cambi il prossimo.

Il mondo dell'istruzione deve prepararsi dunque a nuovi cambiamenti con l'ennesimo cambio di governo in pochi mesi. Anche per quel che riguarda i licei brevi, introdotti dalla Carrozza con l'intenzione di essere estesi a tutte le scuole superiori, ci saranno novità, a sentire la Giannini. "Non sono contraria a continuare la sperimentazione – dice al Corsera – ma non sono un’entusiasta sostenitrice dell’idea che eliminare un anno alle scuole superiori sia la carta vincente. Piuttosto, penso che abbiamo tre cicli di scuola, due funzionano molto bene, uno, quello intermedio, molto meno. La scuola media inferiore è quella che ha bisogno di maggiore attenzione".

E i concorsoni di Profumo? Via anche quelli. "Così come sono stati fatti hanno creato più problemi che soluzioni – sostiene il neo ministro – tra ricorsi, procedure sbagliate, riformulazioni". E come si reclutano allora, gli insegnanti? "Le scuole, come strutture pubbliche che devono rendere conto delle scelte che fanno, possono prendere delle decisioni e assumere chi credono, e poi in base a queste scelte essere valutate: dobbiamo trovare gli strumenti giusti per attuarlo" dice la Giannini.

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