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Il Festival del Silenzio a Milano dal 2 al 5 maggio: “L’Italia riconosca la LIS”

Dal 2006 nel nostro paese si attende il riconoscimento della LIS – Lingua Italiana dei Segni come lingua vera e propria. Al Festival del Silenzio a Milano, dal 2 al 5 maggio prossimo, si parlerà anche di questo. Oltre a un ricco programma di eventi, mostre, workshop e spettacoli dei nativi segnanti, cioè coloro che utilizzano cioè la lingua dei segni come lingua madre.
A cura di Redazione Cultura
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C'è una zona libera dell'umanità dove tutti parlano la stessa lingua. Se un luogo del genere esiste, quel luogo somiglia molto al Festival del Silenzio che anche quest'anno, dal 2 al 5 maggio 2019, torna a Milano per invitare il pubblico a incontrare l'arte che arriva dai "nativi segnanti", cioè coloro che utilizzano cioè la lingua dei segni come lingua madre. Danza, teatro, arte visiva, cinema: non importa quali siano le tue origini, quale la tua cultura, i nativi segnanti parlano la stessa lingua, la lingua di tutti gli altri. Eppure l'Italia non ha ancora ratificato la LIS – Lingua Italiana dei Segni quale lingua vera e propria.

Il Festival del Silenzio, che puntata sensibilizzare rispetto a questa importante tematica, è un progetto della compagnia Fattoria Vittadini, e nasce dalla collaborazione con IETM, di cui il Festival ospita il Satellite Meeting 2019 “Barriere di lingua e comunicazione nell’arte e nella cultura", altro progetto di apertura e abbattimento dei muri tra nativi di ogni lingua. I due messaggi principali di quest'anno passano, secondo gli organizzatori, attraverso due tematiche. La prima: promuovere un accesso democratico e premere sull’industria culturale affinché ogni spettacolo e in generale ogni forma d’arte siano accessibili a tutti. La seconda: il divertimento è la parte essenziale e succosa del gioco. Anche se si tratta di un gioco silenzioso.​

Nel programma qui sarà possibile cercare e trovare una variegata offerta di eventi, workshop, spettacoli e mostra. Tra gli obiettivi primari del Festival del Silenzio, come ripetono da tempo gli organizzatori, c’è il sostegno al riconoscimento della LIS – Lingua dei Segni Italiana come lingua vera e propria, considerato che al momento attuale soltanto l’Italia in tutto il continente europeo non ha ancora riconosciuto la propria lingua dei segni attraverso una legge. Cosa che andrebbe recepita al più presto da quel lontano 2006, da quando è stata ratificata la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che in Italia è stata recepita (senza conseguenze sul tema della LIS) sin dal 2009.

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