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Il 22enne ucciso a Napoli era il cugino del calciatore del Toro Masiello

A Vincenzo Masiello, vittima di un agguato ieri ai Quartieri Spagnoli, hanno sparato contro tutti i colpi di un intero caricatore perché, a quanto pare, il ragazzo aveva mancato di rispetto alla moglie di un boss. Il giovane era il cugino del terzino del Torino.
A cura di Susanna Picone
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A Vincenzo Masiello, vittima di un agguato ieri ai Quartieri Spagnoli, hanno sparato contro tutti i colpi di un intero caricatore perché, a quanto pare, il ragazzo aveva mancato di rispetto alla moglie di un boss. Il giovane era il cugino del terzino del Torino.

Vincenzo Masiello è stato ucciso ieri, a colpi di pistola, nei Quartieri Spagnoli di Napoli. A togliergli la vita, sotto gli occhi di decine di persone, un uomo da uno scooter, nei pressi di vico Lungo Teatro Nuovo. Il ragazzo non aveva ancora compiuto 22 anni, nel suo passato, secondo quanto stabilito dalle indagini, c’era qualche piccolo precedente. Portava lo stesso cognome del noto difensore del Torino Salvatore Masiello, del calciatore di Serie A era il cugino. Sul delitto indaga la Squadra Mobile di Napoli e secondo la prima ricostruzione dell’agguato il giovane Masiello stava camminando nei pressi della sua casa quando nella stradina dei Quartieri Spagnoli è apparso il suo killer, volto coperto dal casco, che ha esploso sette colpi di pistola contro il giovane. Vincenzo Masiello è stato colpito alla testa ed è morto poco dopo al vicino ospedale dei Pellegrini. La pista seguita, questa volta, non avrebbe a che fare con la faida di Scampia.

Ucciso per uno schiaffo alla moglie di un boss? – In questo caso il 22enne sarebbe stato ucciso per un altro motivo: pare che il giovane avesse, qualche giorno prima di ieri, mancato di rispetto a una donna, la moglie di un noto delinquente della zona. Forse le aveva sferrato uno schiaffo in volto. Sull’ennesimo fatto di sangue avvenuto a Napoli è intervenuto anche il sindaco della città, Luigi De Magistris, il quale ai microfoni di Radio Kiss Kiss ha parlato di “un fatto gravissimo che non va sottovalutato” e che conferma “una recrudescenza criminale nel Paese” e “un aumento complessivo della microcriminalità”. Il sindaco ha rinnovato l’appello per un impiego maggiore delle forze dell’ordine che, a suo dire, “devono essere presenti perché i cittadini devono sentirsi traquilli”. Rassicurato dell’attenzione mostrata anche dal ministro dell’Interno e dalla Prefettura di Napoli ha poi detto che “il miglior antidoto ai criminali è la presenza dei cittadini per le strade perché quanto più sarà viva la città tanto più i criminali andranno via”.

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