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Grecia, si va a elezioni anticipate. Crolla la Borsa di Atene: -11%

Fumata nera anche nel terzo e ultimo tentativo di eleggere un nuovo Presidente della Repubblica. Come previsto dalla Costituzione ellenica ora si torna alle urne con l’euro sull’orlo del baratro in caso di vittoria del partito di Tspiras. Reazione negativi dai mercati europei.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ stata nera anche la terza fumata in Grecia per l'elezione del presidente della Repubblica. E nero è anche l’orizzonte per il Paese e l’Europa tutta visto che ora Atene sarà costretta a tornare a nuove elezioni in primavera, che con ogni probabilità apriranno una nuova crisi nell’eurozona. La Costituzione ellenica, infatti, prevede lo scioglimento dell'Esecutivo e il voto anticipato nel caso in cui il Parlamento non riesca ad eleggere il Capo dello Stato. Il primo scrutinio si era tenuto lo scorso 18 dicembre, il secondo il 23, quando sono mancati 12 voti (ne sono necessari almeno 180 su 300): gli stessi voti che sono mancati al terzo scrutinio. Il candidato proposto dal governo Samaras era Stavros Dimas, 73 anni, ex commissario europeo all’Ambiente. Ora dunque si torna alle urne. Forse già tra un mese, prospettiva che inquieta molti, all'interno dei palazzi di potere europei, tutti i sondaggi danno per vincitore il partito di sinistra radicale di Syriza, che vuole rinegoziare i termini del salvataggio della Grecia con l’Ue e l’Fmi, generando conseguenze molto negative sulla moneta unica europea. Ma Alexis Tspiras vuole anche l’istituzione di un salario minimo mensile, la creazione di 300 mila nuovi posti di lavoro e, in generale, l’alleggerimento fiscale per le fasce di cittadini più colpite dalla crisi. Ad ogni modo, i sondaggi dicono che il vantaggio di Syriza sui conservatori di Nea Demokratia oscilla tra il 2,5 e 3,5%.

Pessima la reazione della borsa di Atene, con l'indice maggiore ASE che perde oltre l'11%. C’è da dire la borsa greca stamattina, come se presagisse l’esito negativo, aveva aperto con un tonfo a -7.31%, arrivando a -10% durante la votazione. Ma sono tutti i mercati azionari europei a flettersi sulla base di quanto accaduto al parlamento ellenico. A Milano Piazza Affari cede il 2,3%; male anche Madrid (-2,15%) e Lisbona (-1,5%), va meglio Francoforte che perde lo 0,8%, mentre Parigi è invariata e Londra avanza dello 0,3%. Il tasso del Btp a 10 anni risale al 2% per la prima volta dal 17 dicembre. Lo spread con il Bund si è ampliato a 144 punti base.

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