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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Grazia denuncia lo stalker ai carabinieri, lui: “In caserma mi dicono tutto, la pagherai”

Grazia Prisciano, madre single di Avetrana, ha denunciato più volte i comportamenti persecutori del suo ex. Oggi, nonostante le innumerevoli denunce ai carabinieri, il suo stalker è libero mentre la donna vive una vita da reclusa con le due figlie.
A cura di Angela Marino
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Cosimo Parato e Grazia Prisciano
Cosimo Parato e Grazia Prisciano
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Avetrana, il piccolo comune in provincia di Taranto finito nelle prime notizie dei Tg per l'omicidio di Sarah Scazzi, torna nelle pagine di cronaca per un'altra storia di violenza. È il caso di Grazia Prisciano, madre single finita nel mirino di uno stalker e, nonostante le innumerevoli denunce, ancora in pericolo.

La storia di Grazia e di Cosimo Parato, l'uomo che ha denunciato, inizia come una normale relazione tra due persone adulte. Al principio della loro frequentazione, l'uomo, originario di Torre Santa Susanna (Brindisi), si mostra gentile e premuroso, ma le cose cambiano quando Grazia scopre che in realtà Cosimo è sposato e decide di troncare i rapporti. È allora che la rabbia di Cosimo prende forma con vessazioni e minacce: la prega di tornare con lui, insistendo con le telefonate e messaggi ossessivi e incessanti.

L'inizio della persecuzione

Schiacciata dalla paura e dalle pressione, la donna accetta di riprendere la relazione, ma di fronte alle violenze continuate – che vanno in scena anche in presenza delle figlie – decide di dire definitivamente basta. A questo punto entra in scena il fratello di Grazia, Salvatore, al quale la donna ha confidato di essere invischiata in una storia pericolosa. L'uomo affronta Cosimo per chiedergli di lasciare in pace la sorella e le nipoti, ottenendo l'unico effetto di finire anche lui nel mirino dei suoi comportamenti persecutori.

Profanata la tomba della madre

Nel giro di pochi mesi Grazia subisce un aggressione, il furto e l'incendio dell'auto di suo fratello e la manomissione dei freni di quella del papà. L'episodio più inquietante, però, avviene a ottobre del 2017, quando qualcuno profana la tomba della madre di Grazia e forza la bara in cui si trova il corpo. Come se non bastasse, il maialino che la donna allevava in giardino viene ucciso e il cadavere fatto trovare con gli occhi cavati. Ogni singolo episodio viene denunciato, ma l'uomo sembra avere sempre un alibi di ferro.

Lo stalker: ‘ho amici in caserma'

Le segnalazioni ai carabinieri, tuttavia, non passano inosservate ai suoi occhi, tanto che in uno dei messaggi inviati alle persone vicine a Grazia (che ha bloccato la sua utenza telefonica) dice:

Ogni santissimo momento sta là dentro (in caserma, ndr.), ma tu credi che là dentro non conosco nessuno? Che non mi dicono niente? Tutto so io. Ho amici perfino là… pagherà per queste cose".

Anche se fosse una millanteria, il riferimento ad amicizie in caserma che gli garantiscono protezione, non è certo rassicurante per Grazia e la sua famiglia che si rivolgono alla redazione di Chi l'ha visto? per chiedere aiuto. Il programma di Federica Sciarelli ‘adotta' il caso, facendo ascoltare in trasmissione i messaggi di insulti (‘Latrina, rispondi, hai firmato la tua condanna…') e minacce nel tentativo di inibire lo stalker. Anche questa volta l'effetto sortito è quello di amplificare i comportamenti vessatori. Parato assedia Grazia con telefonate e messaggi, prendendo di mira anche le figlie. A questo proposito pubblica su WhatsApp il numero della figlia maggiore scrivendo che è ‘disponibile a prostituirsi'. Ignara, la ragazzina riceve telefonate di molestie.

Una vita da prigioniera

Negli ultimi messaggi, Cosimo Parato annuncia che ‘quell’attimo sta per arrivare'. Il riferimento al femminicidio è chiaro. Oggi Grazia vive blindata in casa con le figlie, dove si è trasferito anche suo fratello Salvatore, che dopo le molteplici minacce di ‘arrivare sotto casa' da parte dello stalker, ha piazzato ben tre telecamere di controllo. Ai giornalisti di ‘Chi l'ha visto?' ha confessato di rimanere sveglio la notte per proteggere la sua famiglia. Un compito che forse dovrebbe condividere con le autorità.

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