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Giornalismo d’inchiesta, al via i DIG Awards 2019: appuntamento a Riccione dal 30 maggio

Torna dal 30 maggio al 2 giugno prossimo a Riccione il DIG Festival, dedicato al meglio del giornalismo investigativo internazionale, durante il quale saranno assegnati i DIG Awards ai finalisti, scelti tra oltre 250 candidature, dalla giuria presieduta da Naomi Klein. In programma anche seminari, incontri e dibattiti.
A cura di Redazione
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È partito il conto alla rovescia per i DIG Awards 2019: l'appuntamento con il meglio del giornalismo d'inchiesta a livello internazionale è con il DIG Festival dal 30 maggio al 2 giugno a Riccione, dove saranno premiati i migliori servizi e reportage con i prestigiosi riconoscimenti. Durante la quattro giorni della manifestazione sono in programma proiezioni, incontri, spettacoli, momenti di formazione e approfondimento. Il tutto insieme a ospiti che sono un fiore all'occhiello del settore mondiale. Tra i più attesi c'è di certo Naomi Klein, autrice, tra le varie cose, del famoso saggio No logo, che tratta delle pratiche aziendali delle multinazionali nei paesi in via di sviluppo, considerato il manifesto del movimento no-global: a lei e ad altri 13 professionisti di livello globale spetterà il compito di decretare i vincitori delle 7 categorie di concorso, scegliendoli tra 26 lavori provenienti da ogni parte del mondo.

Le "questione personali" del giornalismo

Titolo dell'edizione numero 5 dei DIG Awards è "Personal Matters": le questioni personali sono il punto di partenza per una riflessione di ampia portata sul tema dell'informazione. Come si legge sul sito internet dedicato, "personale, infatti, è il punto di vista dei reporter che non si accontentano delle versioni ufficiali, e personali sono i rischi che corrono in ogni parte del mondo per scavare alla ricerca della verità, sfidando la censura e gli attacchi della criminalità. Ma personali sono anche i dati sottratti quotidianamente a milioni di persone, secondo pratiche invasive denunciate da reporter e attivisti in inchieste di grande valore pubblico". Accanto a tanti reporter, il DIG Festival ospiterà anche artisti e protagonisti del mondo della cultura, tra cui uno dei più apprezzati street artist italiani, Ericailcane, che ha reinterpretato in chiave personale il simbolo di DIG e del giornalismo d'inchiesta, cioè l'inconfondibile watchdog, il cane da guardia della democrazia.

L'elenco dei finalisti

Nel corso del DIG Festival saranno presentati, dunque, i finalisti dei DIG Awards, selezionati tra le oltre 250 candidature inviate da ogni parte del mondo dalla giuria presieduta da Naomi Klein all'interno delle diverse sezioni: inchieste, reportage e progetti in fase di sviluppo. Tra i temi più approfonditi, oltre a guerre, casi di corruzione e fenomeni migratori, si segnala un'attenzione crescente per i problemi climatici e lo sfruttamento delle risorse naturali, i drammi dei minori e le ingiustizie socio-economiche. Tra coloro che si contenderanno il premio finale c'è anche Alex Winter e la sua inchiesta sui Panama Papers nella Sezione Masters, dedicata ai documentari di taglio cinematografico. Grande attesa c'è come sempre per la sezione DIG Pitch, riservata ai progetti in fase di sviluppo o pre-produzione, con in palio un premio di produzione da 15mila euro, assegnato al termine di un pitch che mette gli autori a contatto diretto con importanti produttori internazionali: un format che negli anni passati ha portato alla realizzazione di molte delle inchieste giunte alla selezione finale. Per conoscere tutti i finalisti basta andare sul sito internet dedicato.

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