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Gianluca Monni ucciso a 19 anni anche per una poesia inviata su WhatsApp

Sarebbe stata una poesia inviata su WhatsApp a scatenare la furia omicida del 18enne Paolo Enrico Pinna e di suo cugino Alberto Cubeddu arrestati ieri con l’accusa di omicidio. Il file audio alle orecchie di Pinna è apparso come uno sfottò nei suoi confronti dopo l’affronto già ricevuto durate una rissa avvenuta qualche giorno prima.
A cura di Antonio Palma
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Sarebbe stato un messaggio su WhatsApp  a scatenare la furia omicida di Paolo Enrico Pinna, 18 anni di Nule (Sassari) contro il 19enne Gianluca Monni, ucciso a fucilate l'8 maggio 2015 mentre aspettava l’autobus per andare a scuola a Orune (Nuoro). È quanto hanno ricostruito i carabinieri del comando provinciale di Nuoro dopo un'indagine durata oltre una anno e che ieri ha portato all'arresto di Pinna, minorenne all'epoca dei fatti, e di suo cugino Alberto Cubeddu, 21 anni, allevatore di Ozieri (Sassari). Tutto è nato da una rissa che lo stesso Pinna aveva provocato durante una festa di paese  importunando la fidanzata di Monni. L'allora 17enne era stato schiaffeggiato e deriso dagli amici di Monni che infine lo avevano anche disarmato quando lui aveva tirato fuori la pistola per minacciare i rivali.

Un'offesa che il ragazzo aveva stampato nella mente con l'intento di vendicarsi ma che sarebbe esplosa in furia omicida quando Pinna ha ricevuto su WhatsApp un messaggio audio con una poesia di un autore estemporaneo orunese. "Mi hanno dato il benvenuto 20 amici… per dare coraggio ad ogni forestiero che scende in fretta… e per rafforzare la compagnia, resta contento della cortesia", questa sommariamente la traduzione in italiano del componimento che alle orecchie di Pinna è suonato come uno sfottò nei suoi confronti. "È stata un'innocua poesia di un autore estemporaneo orunese, ricevuta in file audio su WhatsApp da Pinna il 20 aprile 2015, a scatenare la sete di vendetta di quest'ultimo" ha dichiarato infatti il colonnello dei carabinieri Saverio Ceglie. Pinna si sarebbe identificato nel forestiero e ha creduto che il "benvenuto dei 20 amici" alludesse all'azione degli amici di Gianluca Monni.

Da quel giorno infatti parte il piano omicida del giovane che prima chiama Cubeddu per farsi dare una mano e poi contatta il 28enne Stefano Masala pianificando la trappola per uccidere anche lui e servirsi della sua macchina per l'omicidio di Monni il giorno dopo tentando di far ricadere la scolpa sullo stesso compaesano. L'auto è stata ritrovata nelle campagne bruciata mentre del corpo di Stefano non si ha ancora nessuna traccia. Intanto prima notte in carcere per Paolo Enrico Pinna detenuto nell'istituto minorile di Quartucciu (Cagliari), e Alberto Cubeddu, richiuso nel carcere di  Badu ‘e Carros (Nuoro). Per loro interrogatorio di garanzia davanti ai giudici venerdì

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