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Genitori abusano sessualmente della figlia di 4 anni e la filmano per vendere video online

La coppia vendeva online i filmati delle violenze in cambio di Bitcoin per somme che andavano tra i 70 e i 140 dollari a video. Nella loro casa scoperti decine di filmati con protagonisti anche altri bambini in tenerissima età. Si sospetta facciano parte di una rete di pedofili.
A cura di A. P.
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Avrebbero abusato sessualmente della figlioletta di appena 4 anni, arrivando a filmare le raccapriccianti scene con una telecamera in modo da rivendere poi i video delle violenze online ai pedofili nel mercato illegale delle immagini pedopornografiche. È la terribile accusa nei confronti di una coppia di genitori ucraini arrestati dopo essere stati scoperti  dalla polizia australiana nell'ambito di un indagine per il contrasto alla pedopornografia. L'uomo, 29 anni, e la donna, 30 anni, infatti presumibilmente hanno realizzato il filmato in patria ma poi lo hanno venduto in Australia in cambio di bitcoin per un valore di appena 70 dollari.

La segnalazione da parte della autorità australiane ha fatto scattare una analoga operazione anche da parte della polizia ucraina per catturare la coppia. Dagli accertamenti investigativi è emersa una realtà ancora più raccapricciante. Gli abusi sulla piccola da parte dei genitori infatti pare andassero avanti da almeno due anni e la stessa coppia potrebbe averlo già fatto con altri piccoli.  In casa dei due arrestati infatti gli agenti hanno ritrovato numerosi filmati, sequestrando video, foto e giocattoli sessuali. Gli stessi  poliziotti australiana avevano invitato i colleghi ucraini a cercare le prove perché altri video con bambini sconosciuti erano stati ripetutamente caricati online dalla stessa fonte.

La polizia ucraina, che ha definito la coppia come "il male puro", ha spiegato che i due vendevano i video all'estero in cambi di criptovaluta per somme che andavano tra i 70 e i 140 dollari a video. Inizialmente gli ucraini i hanno avuto problemi nel localizzare la coppia che si era da poco trasferita da Poltovo a Kryvyi Rih, una città nella regione di Dnipropetrovsk. Si è scoperto infatti che si spostavano di continuo e almeno una volta ogni tre mesi. I due sono finiti in cella mentre la piccola è stata affidata ai servizi sociali. Le indagini a loro carico proseguono per capire se avessero dei complici.

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