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Urla, coltellate e sangue: il rito indù che "avvicina a Dio"

Le urla riempiono l'aria, l'odore di sangue entra nelle narici e ovunque degli uomini girano con dei pugnali in mano. No, non è una battaglia di guerra, ma un rito religioso indù che si tiene a Bali, in Indonesia, da oltre un secolo. La cerimonia, chiamata Ngerebong, si svolge ogni 210 giorni, la durata di un anno delò calendario balinese. I feledi si riuniscono e - in una simbolica unione tra uomo, natura e Dio - si infliggono profondissime ferite pugnalandosi al petto o alla gola. Ma a farne le spese sono anche i galli da combattimento ai quali viene vengono applicate lame sulle zampe: evidentemente, a loro insaputa, anche quei poveri animali devono avvicinarsi a Dio.
Ngerebong
Un uomo si conficca un pugnale in gola.
Esperienza mistica
Per i fedeli questa cerimonia avvicina a Dio e alla natura.
La lama nel cuore
Un uomo di infila il pugnale a pochi centimetri dal cuore.
Sangue e dolore
L\'espressione di questo fedele racconta del dolore provato.
La folla entusiasta
Mentre l\'uomo si ferisce le persone, tutto intorno, lo incitano.
Doppio pugnale
Quest\'uomo addirittura prova a celebrare il rito con due pugnali
Galli da combattimento
Un\'usanza ancora molto in voga in Asia. quella di far combattere i galli.
Lame e arpioni
Per l\'occasione sulle zampe dei galli vengono applicate delle lame.
Lo sconfitto
Il gallo giace a terra tramortito.
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