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La coreana Shin A Lam sola in pedana, inconsolabile, dopo giudizio degli arbitri

Momenti drammatici all\'ExCeL Arena di Londra. La spadista coreana Shin A Lam è a un passo dalla finale. 4-5 è il punteggio su Britta Heidemann (Germania), quando manca poco più di un secondo alla fine dell\'assalto nei tempi supplementari. La tedesca riesce a piazzare una prima stoccata negli ultimissimi centesimi e si va sul 5-5 che comunque qualifica l\'atleta della Sud Corea per la cosiddetta \"priorità\". Il tempo è \"tecnicamente\" scaduto, ma i giudici aggiungono un ulteriore secondo pieno. Quanto basta per piazzare un ulteriore, ultradiscusso colpo alla tedesca. L\'allenatore e la federazione coreana contestano immediatamente il verdetto e Shin A Lam, in tutta risposta, scoppia in lacrime e occupa la pedana in segno di protesta.

Se la Corea del Sud ha deciso di contestare la decisione dei giudici, è perché si è avuta come la sensazione che il cronometro fosse partito in ritardo e che l\'ultimo secondo, quindi, sia durato ben oltre il secondo effettivo.

Arbitri e delegati Fie discutono una ventina di minuti, poi decidono di coinvalidare il 6-5 per la tedesca. Ma Shin A Lam non ci sta.

La pedana è solo per lei, ferma, immobile, disperata: il pubblico resta in silenzio e nessuno sa come comportarsi di fronte all\'atleta che per qualche minuto rischia di perdere i sensi per la forte emozione.

Quando un dirigente della federazione coreana, le chiede di lasciare la pedana, lei rifiuta. Al secondo diniego viene sanzionata con un cartellino giallo. A convincerla è il segretario generale della Fie Maxim Paramonov. Shin A Lam riesce anche a rimettersi in pista per la finale del terzo e quarto posto. Ma ormai il morale è a pezzi.

La finale per il terzo e quarto posto è per antonomasia quella dei rimpianti. Per la sudcoreana sarà stato ancora peggio. E alla fine esce pure sconfitta, ma dalla sua parte c\'è tutto l\'ExCel di Londra che la applaude.