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Ferrara: donna toglie il figlio dall’asilo perché ci lavora un’assistente Down

E’ successo in un asilo nido di Ferrara. La donna ha portato via il figlio perché nn tollerava la presenza di un’educatrice ausiliaria Down.
A cura di Davide Falcioni
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Una donna di Ferrara, madre di un bambino che frequentava un asilo nido, ha ritirato suo figlio dalla scuola dopo aver scoperto che vi lavora un'assistente con sindrome di down: la dipendente, di 37 anni, svolge tuttavia con la massima precisione le sue mansioni, assistendo le educatrici quando devono cambiare i bambini e pulendo ogni giorno le aule. Insomma, una lavoratrice modello "colpevole" solo di possedere un cromosoma in più, ma che per questo ha dovuto subire l'onta della discriminazione da una donna che, invece, ama definirsi "normale". La vicenda, che sta facendo assai discutere nella città emiliana, è stata resa nota dal responsabile dell'asilo nido, che ospita bimbi fino a tre anni di età.

La madre aveva cominciato lunedì il classico percorso di inserimento previsto nelll'asilo, che prevede che il genitore rimanga, almeno per i primi giorni, accanto al figlio per qualche ora, per facilitarne la socializzazione con gli altri bimbi e con le educatrici. Il terzo giorno, tuttavia, la donna non si è presentata, spiegando al telefono le ragioni della sua assenza: non essere stata avvertita che nel nido lavorava "anche quella lì" (epiteto riportato dal quotidiano locale Estense).

"Quella lì" è in realtà è una donna di 37 anni con sindrome di Down, ma adeguatamente formata e forte di un'importante esperienza alle spalle, dopo aver lavorato altri otto anni in un'altra scuola cittadina senza mai incorrere in nessun problema. Insomma, una lavoratrice come tante che, anni fa,  stata seguita dal Cepim di Genova, il Centro Italiano Down onlus, che accompagna i propri assistiti fino all’inserimento definito nel mondo del lavoro. La trentasettenne lavora come ausiliaria alle educatrici e, dopo aver appreso del rifiuto della madre del bambino, si è profondamente risentita. La sua famiglia sta valutando una denuncia per danni morali, mentre le colleghe hanno più volte manifestato la piena fiducia e stima all'ausiliaria.

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