Esuberi Indesit: i lavoratori occupano gli stabilimenti

Circa 300, tra operai e impiegati, stanno occupando in queste ore gli stabilimenti della Indesit, a Fabriano. I lavoratori so sono asserragliati davanti alla direzione al grido di "lavoro, lavoro" e ci sono stati anche alcuni momenti di tensione con la polizia, anche se a quanto pare non sono sfociati in episodi di violenza. L'occupazione è stata decisa a seguito delle decisione dell'azienda di effettuare 1.425 esuberi su un totale di 4 mila addetti in Italia. I sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno indetto l'occupazione dopo che l'azienda "ha negato la possibilità di tenere un’assemblea con i 150 impiegati coinvolti nella vertenza, senza il necessario preavviso". Intanto stamattina, durante un'assemblea sindacale, molti lavoratori sono scoppiati in lacrime.
“L'Indesit deve ritirare subito il piano di licenziamenti che prevede nella sola regione Marche almeno 700 posti in meno, negli stabilimenti di Fabriano e Comunanza”. Lo afferma il segretario marchigiano dell’Usb Andrea Quaglietti, commentando il piano di razionalizzazione annunciato dal gruppo industriale. “Noi non condividiamo questa scelta – dice Quaglietti – che rappresenta un duro colpo soprattutto per l’area di Ascoli, che già si trova in una situazione drammatica. Ci attendiamo che l'azienda torni su suoi passi e faccia nuovi investimenti sia nell’Ascolano che nell’Anconetano, invece di delocalizzare in Polonia o altrove. L’Usb, comunque, sosterrà ogni iniziativa che verrà messa in campo in ambito sindacale o istituzionali per salvaguardare il reddito di centinaia di lavoratori oltre che di tutti quelli che operano nell’indotto”. Per Quaglietti, che fa appello alla Regione Marche, “non serve ancora puntare sugli ammortizzatori sociali, che stanno terminando, ma convincere le imprese a restare sul territorio per produrre e crescere”.