Zelensky sente al telefono Trump per la seconda volta in due giorni, Mosca: “Momento drammatico”

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha parlato di nuovo con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo che i due avevano già avuto un colloquio telefonico ieri. Zelensky ha detto che i due "hanno discusso del rafforzamento delle difese aeree ucraine e delle sue capacità a lungo raggio". Secondo quanto si apprende, il presidente americano sarebbe intenzionato a consegnare i missili a lungo raggio Tomahawk a Kiev. Si tratta di una richiesta più volte avanzata da Zelensky, e ora sembra che la Casa Bianca sia vicina al via libera.
"Ho appena parlato con il presidente Usa Donald Trump – per la seconda volta in due giorni – e anche la conversazione di oggi è stata molto produttiva", ha fatto sapere su X il presidente ucraino. "Ieri abbiamo concordato una serie di argomenti da discutere oggi e abbiamo affrontato tutti gli aspetti della situazione: la difesa della vita nel nostro Paese, il rafforzamento delle nostre capacità – nella difesa aerea, nella resilienza e nelle capacità a lungo raggio. Abbiamo anche discusso molti dettagli relativi al settore energetico. Il presidente Trump è ben informato su tutto ciò che sta accadendo. Abbiamo concordato di continuare il nostro dialogo e i nostri team stanno facendo i preparativi", ha detto ancora Zelensky, concludendo con un ringraziamento.
Telefonata Zelensky-Macron
Nella giornata di oggi Zelensky ha anche sentito al telefono il presidente francese Macron, ribadendogli la necessità di mezzi per la difesa aerea e missili per far fronte ai continui attacchi russi. "L'ho informato sulle nostre esigenze prioritarie, prima di tutto sistemi di difesa aerea e missili", ha scritto il leader ucraino in un post sui social, aggiungendo che Mosca "sta approfittando del momento, del fatto che il Medio Oriente e le questioni interne in ogni Paese stanno ricevendo la massima attenzione" per sferrare attacchi "ancora più vili".
"Abbiamo discusso di come contrastare tutto questo. In particolare, stiamo lavorando per espandere l'iniziativa Purl", ha aggiunto il presidente ucraino, riferendosi al sistema attraverso il quale gli alleati Nato acquistano armi statunitensi per fornirle all'Ucraina. "Abbiamo anche coordinato i nostri contatti con altri partner e i nostri passi diplomatici per le prossime settimane. Stiamo lavorando per aumentare la pressione sulla Russia".
Missili a lungo raggio a Kiev per colpire la Russia in profondità
Durante la telefonata di ieri il presidente ucraino si era congratulato con Trump per il risultato ottenuto in Medio Oriente, in vista della firma dell'accordo di pace tra Israele e Hamas in Egitto. "Se si riesce a fermare la guerra in quella regione – aveva detto – sicuramente altre guerre possono essere fermate, compresa questa guerra russa". Zelensky ha chiesto un potenziamento della propria difesa aerea e la fornitura di missili a lungo raggio per colpire la Russia più profondamente anche nel suo territorio, Mosca inclusa.
Secondo il Financial Times, gli Stati Uniti avrebbero acconsentito a fornire assistenza a Kiev per condurre attacchi a lungo raggio contro infrastrutture energetiche russe, inclusi impianti petroliferi situati ben oltre le linee del fronte. Fonti ucraine e statunitensi a conoscenza dell'operazione hanno riferito che l'intelligence americana avrebbe fornito supporto tecnico e informativo, aiutando Kiev nella pianificazione dei percorsi, delle altitudini e delle tempistiche delle missioni con droni a lungo raggio, al fine di eludere le difese aeree russe. Il sostegno, intensificatosi a partire da metà estate, non era stato reso pubblico finora.
Secondo il Financial Times, il passo avanti sarebbe avvenuto dopo una telefonata tra il presidente Usa Donald Trump e l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso luglio, durante la quale il presidente statunitense avrebbe chiesto se Kiev sarebbe stata in grado di colpire Mosca qualora Washington fornisse armi a lungo raggio.
Durante le due conversazioni, i due capi di stato hanno discusso anche del rafforzamento dei cieli ucraini attraverso l'invio di ulteriori F16 da parte degli Usa nell'Est Europa. Trump starebbe valutando le richieste e Zelensky si è detto fiducioso, ma probabilmente il tycoon rimanderà tutto a dopo il viaggio in Israele e in Egitto. È possibile comunque che prima di arrivare a una rottura totale con Putin Trump faccia ancora un altro tentativo di mediazione con lui, nonostante i precedenti siano andati a vuoto.
Il Cremlino in allarme: "Momento drammatico"
Il Cremlino è ha commentato gli ultimi colloqui telefonici tra Trump e Zelensky, definendo il momento "drammatico". La possibilità che gli Stati Uniti acconsentano a rifornire l'Ucraina di missili Tomahawk a lungo raggio suscita "estrema preoccupazione", secondo quanto ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov al giornalista della televisione di stato russa Pavel Zarubin. "Ora è davvero un momento molto drammatico, visto che le tensioni si stanno intensificando da tutte le parti", ha aggiunto.