Zelensky a colloquio con Trump: “Dalla pace in Medio Oriente un segnale anche per l’Ucraina”

Volodymyr Zelensky e Donald Trump hanno avuto un colloquio telefonico — durato circa 30 minuti — che potrebbe segnare un nuovo tassello nei rapporti tra Stati Uniti e Ucraina. A darne notizia è stato il presidente ucraino stesso, con un messaggio pubblicato sui social al termine della conversazione, definita "molto positiva e produttiva". La telefonata è avvenuta a poche ore di distanza da quella con alcuni leader europei, tra cui il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier britannico Keir Starmer e il presidente finlandese Alexander Stubb, e in un momento in cui Kiev sta tentando di rafforzare il sostegno internazionale alla propria resistenza contro l'aggressione russa.
Il riferimento a Gaza e alla "forza della diplomazia"
Zelensky ha voluto congratularsi con Trump per "il successo dell’accordo in Medio Oriente", facendo riferimento al cessate il fuoco annunciato sulla Striscia di Gaza. "È un risultato forte", ha scritto il presidente ucraino. "Se si riesce a fermare la guerra in quella regione, sicuramente anche altre guerre possono essere fermate, compresa questa guerra russa", ha aggiunto, lasciando intravedere l'auspicio che il presidente degli Stati Uniti possa giocare un ruolo attivo anche sul fronte ucraino. Un riconoscimento, quello di Zelensky, che suona come un'apertura al ruolo negoziale di Trump. Il presidente Usa, ha infatti più volte dichiarato in passato di poter "porre fine al conflitto in 24 ore", pur senza aver mai illustrato nel dettaglio quale sarebbe la sua proposta.
Difesa aerea, energia e missili Tomahawk
Durante la chiamata, Zelensky ha anche informato Trump degli attacchi russi alla rete energetica ucraina, una delle priorità strategiche dell'ultima offensiva di Mosca, ribadendo la necessità di rafforzare le capacità di difesa aerea del Paese, sottolineando che nel colloquio sono emerse "buone opzioni e idee solide" per farlo. "Ci sono accordi concreti di cui stiamo discutendo", ha scritto, facendo intendere che la collaborazione in ambito militare potrebbe proseguire, anche se per ora mancano dettagli precisi.
Secondo quanto riportato da Axios, durante la conversazione i due leader hanno anche discusso della possibilità che l’Ucraina ottenga i missili statunitensi a lungo raggio Tomahawk, in grado di colpire più in profondità all’interno del territorio russo. Una mossa che segnerebbe un’evoluzione significativa nel sostegno militare a Kiev, qualora dovesse concretizzarsi.
"Serve disponibilità russa alla diplomazia"
Zelensky ha poi insistito sulla necessità che da parte russa vi sia "una reale disponibilità a partecipare a un processo diplomatico"; una condizione che, secondo il presidente, può essere garantita solo "attraverso la forza". Parole che confermano come, al momento, non ci siano spiragli immediati per una trattativa concreta, ma che indicano anche la volontà di Kiev di esplorare ogni possibilità di pressione internazionale — inclusa quella americana — per spingere Mosca a sedersi al tavolo.
Al momento, non sono arrivati commenti ufficiali da parte della Casa Bianca. La telefonata, quindi, non sembra essere stata concordata o promossa dalle istituzioni statunitensi, ma pare rientrare piuttosto nei contatti diretti tra Zelensky e Trump. Ad ogni modo, il colloquio arriva in una fase cruciale: da una parte l’intensificarsi degli attacchi russi, dall’altra il tentativo ucraino di evitare un indebolimento del sostegno occidentale. In mezzo, l’incognita rappresentata dal ruolo che Trump potrebbe assumere nei prossimi mesi.