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Covid 19

Zanzibar, lo strano caso dell’Isola senza covid da maggio che cura il virus con preghiere ed erbe

Sull’Isola di Zanzibar apparentemente il virus non esiste, almeno stando ai dati del governo locale, e da mesi ormai c’è il via libera a feste in discoteche e locali e turisti da tutto il mondo senza mascherine. Il presidente della Tanzania John Magufuli ha interrotto il conteggio dei casi a maggio e un mese dopo ha dichiarato che la nazione aveva eliminato il virus dopo tre giorni di digiuno e preghiere.
A cura di Antonio Palma
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Mentre il mondo fa fatica a liberarsi dalla pandemia da coronavirus e si confronta con una nuova ondata di contagi c'è un'Isola dove apparentemente il virus non esiste, almeno stando ai dati del governo locale, e dove per questo da mesi ormai c'è il via libera a feste in discoteche e locali e turisti da tutto il mondo senza mascherine, controlli e tamponi. Stiamo parlando di Zanzibar, l'isola principale dell'omonimo arcipelago in Tanzania, nell'Africa orientale, dove nonostante gli 1,3 milioni di abitanti, non si segnalano contagi dall'inizio di maggio. Certamente un ruolo nel numero di casi potrebbe averlo avuto il fatto di essere un'Isola ma molto più probabilmente a rendere il caso di Zanzibar quasi unico nel mondo in tempo di pandemia è la politica non proprio limpida adottata dal governo della Tanzania.

Dopo gli ultimi casi accertati alla fine dell'aprile scorso, infatti, l'autoritario  presidente dello stato africano John Magufuli ha interrotto il conteggio dei casi a maggio e un mese dopo ha dichiarato che la nazione aveva eliminato il virus dopo tre giorni di digiuno e preghiere. Fino a quel punto la Tanzania aveva registrato 509 casi di coronavirus e 21 morti covid, ma poi i contagi sono improvvisamente spariti, almeno dai conteggi ufficiali.  Un dato ancora più anomalo se si pensa che i Paesi vicini, anche con scarse capacità di test, hanno registrato decine di migliaia di casi e centinaia di morti covid.

Del resto lo stesso presidente ha messo più volte in dubbio la correttezza dei tamponi che avevano sancito l'arrivo del virus nel Paese, sostenendo che erano tutti falsi positivi. Per questo in primavera si era rifiutato di imporre qualsiasi blocco covid invitando invece i cittadini a fare affidamento sulla preghiera e sui rimedi medicinali tradizionali a basa di svariate  erbe. Non solo, il Paese si è anche rifiutato di ordinare vaccini di alcun tipo contro il coronavirus e al contrario per la lotta contro il virus ha ordinato la propagandata erba del Madagascar, un altro Paese dove si promuove come antidoto al covid un tonico alle erbe.

Azioni che hanno spinto molti stati a sconsigliare i viaggi in Tanzania a partire dagli Stati Uniti. Anche la Farnesina ricorda che "in assenza di informazioni ufficiali sull’effettivo andamento dell’epidemia in Tanzania, si raccomanda di evitare i viaggi non essenziali nel Paese, ricordando che, in base alla normativa italiana, sono tuttora vietati gli spostamenti per turismo verso i Paesi extraeuropei". Ai connazionali in visita in Tanzania si raccomanda la massima cautela dal punto di vista sanitario, evitando luoghi affollati, in particolare i trasporti pubblici, utilizzando sistemi di protezione individuale, osservando rigorosamente le regole di igiene e facendo sempre attenzione alle condizioni di salute proprie e delle persone vicine.

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