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Von der Leyen contro i governi Ue: “Non si torni al carbone, il futuro è l’energia sostenibile”

Dopo l’annuncio di un ritorno temporaneo al carbone da parte di Germania, Austria e Olanda, la presidente della Commissione Ue invita a non “ricadere nei combustibili fossili”
A cura di Giacomo Andreoli
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"L'Unione europea non ricada nei combustibili fossili, come il carbone e altri". La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen interviene così in un'intervista al Financial times sulle strategie energetiche dei Paesi europei. La frase suona quasi come un monito mentre la sua Germania, ma anche Austria e Olanda, hanno annunciato un ritorno temporaneo al carbone per far fronte alle minori forniture di gas dalla Russia. Secondo la numero uno dell'esecutivo comunitario "dobbiamo assicurarci che utilizzeremo questa crisi per andare avanti".

L'avvertimento di von der Leyen, però, è rivolto anche alle altre nazioni, tra cui l'Italia, con il ministro Cingolani che più volte ha annunciato un maggior utilizzo del carbone e l'aumento della produzione nazionale di gas per far fronte alla situazione di emergenza in essere. Secondo la politica tedesca i governi devono invece "rimanere concentrati su ingenti investimenti nelle energie rinnovabili". Ha poi detto che l'Unione sta avviando "procedimenti di emergenza" per rispondere alla minaccia del calo delle forniture dalla Russia, comprese misure di risparmio energetico e per "dare priorità" alle industrie che ricevono gas. Ha quindi elogiato i recenti sforzi tedeschi per risparmiare energia. Quindi ha aggiunto che se i consumatori europei abbassassero i termostati o alzassero i condizionatori in media di 2°C, si potrebbe ridurre significativamente il consumo di gas.

L'Unione, secondo von der Leyen, sta accelerando i piani per aumentare la produzione da fonti rinnovabili, trovando al contempo modi per diversificare le sue forniture di gas, ad esempio portando carichi marittimi di gas naturale liquefatto (Gnl) dal Nord America e altre regioni del mondo (si sta lavorando in tal senso con Israele, Cipro ed Egitto). La presidente della Commissione ha anche assicurato che produttori come Norvegia e Azerbaigian stanno "intensificando" la produzione per fornire all'Ue alternative alle forniture di gas russe. Il piano REPowerEU "aumenterebbe poi gli investimenti nelle energie rinnovabili e semplificherebbe i regolamenti di pianificazione in modo che i progetti, compresi i parchi eolici, possano essere costruiti più rapidamente".

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