Voli gratuiti e ‘bonus di uscita’: cosa c’è nel programma di Trump per deportare i migranti

Voli gratuiti e ricompense sotto forma di "bonus di uscita" per lasciare gli Stati Uniti per sempre. Sono alcuni dei punti del piano di deportazione voluto da Donald Trump. Ieri il presidente americano ha firmato un ordine esecutivo per creare un programma finanziato a livello federale contro "l'invasione" dei migranti illegali.
Una parte era già stata raccontata gli scorsi giorni, quando dalla Casa Bianca era emersa l'intenzione di offrire 1000 dollari a ciascun migrante per andarsene dagli Usa. Ora il piano diventa più concreto, scritto nero su bianco dall'amministrazione americana. "Oggi ho firmato un ordine esecutivo per lanciare il primo programma di autoespulsione in assoluto. Stiamo cercando di rendere il più semplice possibile per gli immigrati clandestini lasciare l'America", ha esordito Trump.
Come funzionerà il programma? Ogni clandestino potrà "presentarsi in aeroporto e ricevere un volo gratuito fuori dal nostro Paese", ha spiegato il presidente americano. La procedura sarà gestita da un applicazione messa a punto dal Dipartimento di sicurezza interna. "Abbiamo anche lanciato un'app chiamata CBP Home, dove gli immigrati possono biglietti aerei verso qualsiasi Paese straniero. Fintantoché non sia verso gli Stati Uniti, potete andare dove volete", ha detto.
Oltre ai voli gratuiti e alla gestione delle spese a carico del governo statunitense, ci saranno anche degli incentivi economici. "Abbiamo anche aggiunto un importante bonus per incentivare l'autodeportazione. Questi bonus faranno risparmiare ai contribuenti americani miliardi e miliardi di dollari", ha spiegato Trump, che è tornato ad attaccare il suo predecessore. "Quello che Biden ha fatto a questo Paese non si può spiegare e non sarà mai accettato. Finalmente, quando gli immigrati se ne saranno andati, risparmieremo miliardi di dollari".
Il tycoon è poi passato alle minacce contro chi deciderà di restare negli Stati Uniti. "Tuttavia, se sceglieranno di rimanere in America, ci resteranno illegalmente e affronteranno gravi conseguenze". Tra le punizioni ci sono carcere, enormi sanzioni finanziare, confisca di tutti i loro beni, arresto e "improvvisa deportazione in un luogo e con modalità a nostra esclusiva discrezione", ha assicurato. "A tutti gli irregolari: prenotato subito il volo gratuito!", è stato l'appello finale. "Vi vogliamo fuori dall'America, ma se sarete buoni cercheremo di aiutarvi a tornare", ha concluso. Tuttavia, non è chiaro cosa intenda il presidente americano con l'espressione "se sarete buoni", né tantomeno come pensa di gestire l'eventuale rientro di coloro che saranno deportati.
Oltre al piano illustrato ieri, l'amministrazione americana sta valutando anche la possibilità di sospendere l'uso dell'habeas corpus – ovvero quella garanzia di inviolabilità personale che rende obbligatorio motivare opportunamente l'arresto o qualsiasi altra forma di limitazione alla libertà – per favorire le espulsioni. Ad annunciarlo è stato il vicecapo di gabinetto della Casa Bianca e Consigliere per la sicurezza nazionale, Stephen Miller. "La Costituzione è chiara, e questa, ovviamente, è la legge suprema del Paese: il privilegio dell'habeas corpus può essere revocato in caso di invasione. Quindi è un'opzione che stiamo valutando attivamente", ha spiegato Miller. In sostanza, sospendere l'habeas corpus in determinati casi (come invasioni, guerre o altre circostanze in cui la sicurezza pubblica è a rischio) permetterebbe agli agenti federali di procedere ad arresti e fermi anche senza accuse formali o senza l'obbligo di comparire davanti a un giudici che ne valuti la legalità.