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Vladimir Putin torna a parlare della guerra in Ucraina: “Attacchi più intensi, spazziamo via il nemico”

Vladimir Putin è tornato a parlare della guerra in Ucraina ai soldati dell’ospedale militare Vishnevskij. “Attacchi su Kiev più intensi, stiamo spazzando via il nemico che sta finendo le sue munizioni” ha affermato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il leader russo Vladimir Putin è tornato sul conflitto tra Russia e Ucraina, ancora in corso. Il presidente russo ha detto di voler intensificare l'attacco sull'esercito di Kiev e che "l'Ucraina sta finendo le attrezzature militari a disposizione" nonostante i massicci aiuti forniti dai Paesi europei nel corso dei mesi. "La situazione sul campo di battaglia sta cambiando – ha affermato -. Gli attacchi si intensificano e il nemico viene spazzato via". "Ci vogliono intimidire e creare incertezza con attacchi terroristici come a Belgorod – ha sottolineato ancora Putin -, un vero e proprio attacco contro i civili ma il nemico sta lentamente implodendo".

Vladimir Putin lo ha detto durante la sua visita all'ospedale militare Vishnevskij. Rivolgendosi ai militari, ha osservato che la situazione sul campo di battaglia "sta cambiando". "Il nemico – spiega ancora – viene spazzato via e l'Ucraina sta finendo le sue attrezzature militari. Noi invece ne aumenteremo la produzione" ha concluso, ripreso da Ria Novosti.

Alla vigilia di Capodanno, infatti, la Russia ha segnato il "record" di droni lanciati sull'Ucraina. Tra ieri sera e le prime ore del 1 gennaio, infatti, le forze di Mosca hanno lanciato un totale di ben 90 droni senza pilota contro Kiev, 87 dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea ucraina. Lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina, aggiungendo che il maxi attacco è stato accompagnato anche da 8 missili di vario tipo. Tra le regioni prese di mira ci sono Kharkiv, Kherson, Zaporizhzhia e Odessa.

Il sindaco di Leopoli ha reso noto che l'incendio esploso in seguito alla caduta di alcuni rottami di droni lanciati dall'esercito russo, ha causato la distruzione completa del museo di Storia della città ucraina. "Simbolico e cinico – ha ribadito Andriy Sadovoy su Telegram-. Una guerra contro la nostra storia".

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