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Violente inondazioni e frane in Tanzania: morte oltre 150 persone, più di 200 i feriti

La Tanzania e altri Paesi dell’Africa orientale nei giorni scorsi sono stati colpiti da piogge torrenziali che hanno causato violente inondazioni. Il primo ministro tanzaniano Kassim Majaliwa ha fatto sapere che più di 200mila persone sono state colpite dal disastro, 155 sono morte, mentre 236 sono rimaste ferite. Vittime anche in Kenya.
A cura di Eleonora Panseri
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La Tanzania e altri Paesi dell’Africa orientale nei giorni scorsi sono stati colpiti da piogge torrenziali che hanno causato violente inondazioni. Il primo ministro tanzaniano Kassim Majaliwa, riporta France24, ha fatto sapere oggi, giovedì 25 aprile, che più di 200mila persone sono state colpite dal disastro che ha portato alla morte di 155 persone, 236 sono i feriti.

"Le forti piogge del El Niño (fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale, ndr), accompagnate da forti venti, inondazioni e frane in varie parti del Paese, hanno causato danni significativi", ha aggiunto Majaliwa rivolgendosi agli altri membri del Parlamento.

Ha aggiunto che case, proprietà, raccolti e infrastrutture come strade, ponti, ferrovie e scuole sono state danneggiate o distrutte. Gli effetti devastanti delle piogge sono "principalmente dovuti al degrado ambientale", ha precisato, accusando la deforestazione, le pratiche agricole insostenibili come l'agricoltura "taglia e brucia" e il pascolo non regolamentato del bestiame.

Inondazioni mortali anche a Nairobi, in Kenya

Anche in Kenya ci sono state diverse vittime: 45 persone sono state uccise durante l'attuale stagione delle piogge, iniziata a marzo. Di queste, 13 che hanno perso la vita a causa delle inondazioni improvvise nella capitale Nairobi avvenute questa settimana.

Il presidente keniano William Ruto ha convocato una riunione multi-agenzia di emergenza per rispondere alla crisi dopo che piogge torrenziali e inondazioni hanno causato il caos in tutta la città, bloccando le strade e travolgendo le case nei quartieri poveri. Alcune parti di Nairobi sono rimaste sott’acqua e ai cittadini keniani è stato detto di rimanere in allerta, con la previsione di ulteriori forti piogge in tutto il paese nei prossimi giorni.

Il vicepresidente Rigathi Gachagua ha dichiarato in una conferenza stampa che alle persone colpite dalle inondazioni verranno forniti cibo e altri beni, mentre coloro che vivono nelle aree più vulnerabili saranno trasferiti. "Il governo farà tutto il necessario, utilizzerà tutte le risorse in termini di denaro e personale per garantire che non si perdano vite umane e che la popolazione del Kenya sia protetta da questo disastro", ha affermato.

Alla fine dello scorso anno, più di 300 persone sono morte a causa di piogge torrenziali e inondazioni in Kenya, Somalia ed Etiopia, proprio mentre la regione stava cercando di riprendersi dalla peggiore siccità degli ultimi quattro decenni, che ha lasciato milioni di persone nella fame.

Dall’ottobre 1997 al gennaio 1998, massicce inondazioni hanno causato più di 6mila morti in cinque paesi della regione. L'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) delle Nazioni Unite ha dichiarato a marzo che El Nino, che ha raggiunto il picco a dicembre, è stato uno dei fenomeni più forti mai registrati.

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