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Vicino non vuole vendergli il mitra, 12enne lo uccide con un colpo di pistola in testa: orrore in Usa

A incastrate il 12enne uno scontrino di pizza a domicilio trovata in casa del 34enne. Il minore, fermato e interrogato, ha cambiato la sua versione due volte. La svolta quando ha confessato alla mamma di aver mentito alla polizia.
A cura di Antonio Palma
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A soli 12 anni ha chiesto ad un vicino adulto di vedergli illegalmente delle armi automatiche che erano in suo possesso e, quando questo si è rifiutato, non ha esitato a ucciderlo sparandogli un colpo di pistola alla testa per rubarle. L’orribile storia arriva da Milwaukee, nello Stato del Wisconsin, in Usa, dove il ragazzino è stato infine arrestato e accusato di omicidio intenzionale di primo grado.

L’episodio risale al 15 marzo scorso quando, secondo quanto ricostruito dalla polizia locale, il minore si sarebbe incontrato con la vittima, il 34enne Brandon Felton, all'interno di una casa di Milwaukee. Secondo gli agenti, il dodicenne, la cui identità non è stata resta nota per via dell’età, aveva chiesto un incontro in casa della vittima per acquistate armi illegalmente tra cui fucile mitragliatore ma il 34enne si sarebbe rifiutato di vedergliele.

A questo punto la sparatoria mortale. Felton è stato colpito alla testa da un proiettile di pistola e ritrovato cadavere da un suo amico solo due giorni dopo. A incastrate il 12enne uno scontrino di pizza a domicilio trovata in casa del 34enne. Sulla ricevuta infatti vi era un numero di cellulare indicato durante l’ordine e che corrisponde a quello del ragazzino.

Il minore, fermato e interrogato, ha cambiato la sua versione due volte. Prima ha detto di essere andato via dopo aver mangiato la pizza con il 38enne, poi di aver assistito all’omicidio di Felton ad opera dell’amico dell'uomo che ha ritrovato il cadavere,

La svolta quando ha confessato alla mamma di aver mentito alla polizia e la donna si è rivolta agli agenti. La polizia ha controllato il telefono del minore scoprendo messaggi inquietanti tra il sospettato e i suoi amici prima e durante l’omicidio. Il giorno dell'omicidio, un messaggio dal telefono del 12enne ad esmepio diceva: "Lo farò a Brandan”. La conversazione con l’amico è proseguita con parole drammatiche: "dovrei ucciderlo (in questo momento)?". Infine "Gli sto dicendo che non ho tempo”. Per la polizia il ragazzino aveva organizzato tutto con i suoi due amici che sono ora indagati come complici.

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