Usa, spari a Baton Rouge: tre agenti uccisi. Uno di loro scriveva: “La gente non mi ama”
Ancora un attacco contro la polizia negli Stati Uniti. Tre agenti sono rimasti uccisi e 6 sono rimasti feriti durante una sparatoria Baton Rouge in Louisiana , la stessa dove il 5 luglio scorso l'ambulante di colore Alton Sterling è stato ucciso da un poliziotto, dopo esser stato già immobilizzato a terra. A fare fuoco è stato l’afroamericano Gavin Eugene Long di Kansas City, che ha agito nel giorno del suo 29esimo compleanno. Le vittime sono due poliziotti di 41 e 32 anni ed un vice sceriffo di 45.
Tra loro c’è anche Montrell Jackson, 32 anni, afroamericano, era diventato da poco papà. Nel 2007 era già rimasto ferito mentre tentava di salvare un bambino da un palazzo in fiamme. E ora temeva di nuovo per la sua vita, dopo il caso Sterling. E qualche giorno fa (era l'8 luglio), prima di morire, su Facebook aveva scritto: “Sono fisicamente e psicologicamente stanco, giuro di amare questa città ma non so se questa città mi ama”. Parole quasi profetiche le sue. Montrell poi aveva rivolto un invito a tutti i suoi concittadini: “Non lasciato che l’odio infetti i vostri cuori. Lavoro fra queste strade, ogni manifestante, amico, chiunque mi incontri e abbia bisogno di un abbraccio o voglia dire una preghiera, io ci sono” .
In un'intervista al Washington Post, il fratello Joycelyn Jackson ha parlato di Montrell come "una persona meravigliosa"; ha poi aggiunto di capire le motivazioni che ispirano il movimento Black lives matter, ma di condannare duramente gli atti di violenza contro le forze dell'ordine. "Si sta arrivando al punto che nessuna vita conta, né bianca, né nera, né ispanica", ha concluso.