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USA: migrante di 16 anni lasciato morire di influenza in un centro di detenzione

Carlos Hernandez Vasquez, un migrante originario del Guatemala di soli 16 anni, è morto in un centro di detenzione in Texas a causa delle complicazioni di una banale influenza: un video ha dimostrato che più volte gli agenti di polizia l’hanno visto agonizzare nella sua cella. Ciò nonostante non hanno fatto nulla per salvarlo.
A cura di Davide Falcioni
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Si chiamava Carlos Hernandez Vasquez, era un migrante originario del Guatemala di 16 anni ed è morto da solo di una banalissima influenza in un centro di detenzione a Weslaco, in Texas, sotto gli occhi delle guardie che non hanno mosso un dito per salvarlo neanche quando era ormai chiaro che le sue condizioni erano disperate. Il minorenne era stato incarcerato per aver cercato di varcare il confine tra Messico e Stati Uniti, una frontiera che l'amministrazione Trump ha blindato e che in  meno di un anno ha visto morire sei ragazzini: avrebbero dovuto essere sotto la custodia  del dipartimento per la Sicurezza nazionale americano, invece sono stati abbandonati a se stessi fino alla fine.

La morte di Carlos Hernandez Vasquez risale al 20 maggio ma solo negli ultimi giorni sono venute alla luce le circostanze esatte del decesso grazie a un filmato che descrive le sue ultime ore di vita. Le immagini sono state pubblicate dal sito giornalistico indipendente ProPublica e mostrano l'adolescente alzarsi dal letto e cadere a terra, quindi contorcersi all’interno della cella che condivideva con un altro ragazzo, circondato da una pozzanghera di sangue, prima di smettere di muoversi. A trovarlo esanime, alle 6.05 del mattino, sarà il suo compagno di cella. I registri delle guardie carcerarie tuttavia indicano che un agente ha eseguito un controllo alle 2.02, alle 4.09 e alle 5.05.

Sul decesso di Carlos Hernandez Vasquez è stata aperta un'inchiesta dal dipartimento per la Sicurezza nazionale Usa al fine di accertare se tutte le procedure siano state seguite. Tuttavia John Sanders, ex commissario della Customs and border protection, ha dichiarato che il governo statunitense "avrebbe potuto fare di più" per evitare la morte del sedicenne e degli almeno altri cinque minori deceduti negli ultimi mesi.  Sanders si è dimesso sei mesi fa quando è emerso che le autorità di frontiera detenevano decine di migliaia di immigrati senza documenti, anche minori, per periodi ben più lunghi del massimo di 72 ore stabilito per legge, e che a volerlo era stato il Presidente Trump in persona per limitare il "rilascio facile" dei nuovi arrivati.

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