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Guerra in Ucraina

Ucraina, addio a Yana, “l’angelo dei combattenti” uccisa dai colpi di mortaio della Wagner

Yana Rykhlitska, volontaria paramedica di 29 anni, è stata uccisa alcuni giorni fa dalle truppe della compagnia Wagner a Bakhmut.
A cura di Davide Falcioni
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Era chiamata "l'angelo dei combattenti" grazie ai suoi capelli biondi, agli occhi azzurri e all'instancabile disponibilità a curare feriti di guerra in ogni condizione: Yana Rykhlitska, volontaria paramedica di 29 anni, è stata però uccisa alcuni giorni fa dalle truppe della compagnia Wagner che hanno preso di mira l'auto su cui viaggiava insieme ad altri due volontari nel tritacarne di Bakhmut.

Nell'ultimo anno la ragazza ha salvato la vita a decine di militari ucraini, diventando uno dei simboli della resistenza. Di se stessa, in un recente post su Facebook, aveva scritto di voler – nonostante tutto – guardare il mondo "con ottimismo, qualunque diavolo di cosa stia succedendo, con una risata, coraggio e professionalità".

Ieri Yana è stata seppellita nel Viale degli Eroi della sua città natale, a Vinnytsia, nell'Ucraina centrale. Al funerale di questa giovane eroina hanno partecipato.

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Al funerale c'erano centinaia di persone. "Disperata, piccola e magra, portava tutto sulle spalle", l'ha descritta Natalya Vlasyuk, una sua parente. Tetiana Zenart, la sua più cara amica, l'aveva sentita al telefono il 3 marzo, poche ore prima che morisse sotto i colpi di mortaio: "Le ho chiesto come stavano andando le cose lì a Bakhmut, con quel flusso di feriti inimmaginabile. Lei mi ha risposto col suo solito tono, ‘mi sto divertendo, ancora tutta intera'".

Prima che la sua amica morisse Tetiana aveva scritto tutta la sua ammirazione e il suo affetto sui social: "Quando l'Ucraina vincerà, ricordate che metà del lavoro è stato fatto da lei. Proprio così. Non conosco un'unità militare che non le sia grata".

Fino al 24 febbraio dello scorso anno, prima che la Russia invadesse l'Ucraina, Yana aveva usato il suo diploma per lavorare in una compagnia di assicurazioni. Poi è cambiato tutto. Prima si è offerta volontaria aiutando civili e militari, poi ha deciso di frequentare i corsi di paramedico e ha firmato un contratto con le Forze armate ucraine entrando a far parte della 93ma brigata Kholodnyi Yar come soccorritrice.

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