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Ucciso dalla risonanza magnetica, aveva catena da 9kg, la moglie: “L’ho chiamato ed è stato risucchiato”

“L’ho chiamato e ho urlato il suo nome perché dovevo alzarmi, è entrato ed è stato risucchiato, si è accasciato tra le mie braccia” ha raccontato la moglie di Keith McAllister, l’uomo rimasto ucciso nell’incidente con la macchina per la risonanza magnetica a New York. Era lei che si stava sottoponendo all’esame e pensava che la macchina fosse ormai spenta.
A cura di Antonio Palma
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L’uomo risucchiato e ucciso da una macchina per la risonanza magnetica a New York aveva addosso una catena da 9 kg che usava per allenamento. Lo ha confermato la moglie di Keith McAllister, rimasto ucciso nell'incidente di mercoledì scorso. Era proprio la donna che si stava sottoponendo all’esame ed è stata lei a chiamarlo quando l’esame era finito ma la macchina purtroppo era ancora accesa e ha letteralmente risucchiato il marito scaraventandolo dall’altra parte della stanza.

Nel violento impatto l’uomo è rimasto gravemente ferito ed è poi morto il giorno dopo in ospedale a causa delle ferite riportate. L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì scorso al Nassau Open MRI di Westbury, a Long Island. Come ha confermato la polizia della contea, l’uomo è stato trascinato nella macchina per la risonanza magnetica mentre indossava "una grossa catena metallica al collo che lo ha trascinato nella macchina".

La vittima e la moglie
La vittima e la moglie

È stato trasportato in ospedale in condizioni critiche, prima di essere dichiarato morto il giorno successivo. L'ingresso dell'uomo nella stanza è avvenuto "mentre la scansione era in corso" e non era autorizzato, secondo quanto ha affermato la polizia. Una versione diversa da quella della moglie secondo a quale, invece, il tecnico aveva dato il via libera.

La donna si stava sottoponendo a una risonanza magnetica al ginocchio e, secondo quanto ha raccontato a News 12, aveva già finito e aveva bisogno di aiuto per alzarsi quando è avvenuto il fatto. Ha detto di aver chiesto al tecnico della risonanza magnetica se poteva chiamare suo marito per aiutarla, come già fatto altre volte.

"Ho urlato il suo nome: ‘Keith, Keith, aiutatami ad alzarmi'", ha raccontato Jones-McAllister ammettendo che l’uomo portava al collo una catena da 9 chili con un grosso lucchetto che usava per l'allenamento con i pesi. Stando alla donna, l’uomo era consapevole del pericolo ma pensava che la macchina fosse ormai spenta.

In un istante il dramma. "Era appena entrato e la macchina lo ha girato e trascinato dentro e lui è finito sotto la risonanza magnetica. Si è accasciato tra le mie braccia" ha ricostruito la moglie della vittima, raccontando: “Ho urlato di  spegnere la macchina e Chiamare i soccorsi”.

L’uomo è stato poi trasportato d’urgenza in ospedale dove è morto giovedì a seguito delle lesioni. "Non era la prima volta che mio marito entrava, il tecnico sapeva della catena. Ne avevano già parlato in precedenza ma lo ha fatto entrare", ha sostenuto la donna.

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