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Trump blocca colloqui per il visto degli studenti stranieri, cosa cambia per chi vuole studiare negli Usa

L’amministrazione Trump ha ordinato di fermare i colloqui per il visto degli studenti stranieri che vogliono frequentare le università degli Stati Uniti. Dopo la sospensione dovrebbe arrivare un nuovo regolamento, che tenga conto anche dei post sui social media per verificare chi ha il diritto di entrare nel Paese.
A cura di Luca Pons
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L'amministrazione di Donald Trump oggi ha ordinato a tutte le ambasciate e i consolati statunitensi di mettere in pausa gli appuntamenti per colloqui con studenti che vogliono andare negli Stati Uniti e quindi hanno bisogno del visto. La sospensione dovrebbe essere solo temporanea, e precedere un nuovo regolamento che richiederà controlli più approfonditi sui profili social di chi richiede il permesso di entrare nel Paese.

A comunicare la decisione è stato il segretario di Stato Marco Rubio, in un telegramma riportato dalla testata Politico. Nel testo si legge che "con effetto immediato, in preparazione per un'espansione delle procedure di screening e controllo richieste per i social media, le sezioni consolari non devono aggiungere alcun nuovo colloquio con studenti o visitatori per programmi di interscambio". La pausa forzata dovrà durare fino a quando non arriveranno "nuove istruzioni, che anticipiamo arriveranno nei prossimi giorni".

La misura, quindi, è provvisoria in attesa che arrivino le nuove indicazioni sulle procedure da rispettare per analizzare i social media di chi richiede un visto statunitense. Non è ancora chiaro fino a quanto i colloqui per il visto dovrebbero restare sospesi: anche se il telegramma di Rubio ha parlato di "pochi giorni", non sono state comunicate scadenze ufficiali. E resta da vedere se tutte le ambasciate metteranno in pratica le procedure allo stesso modo.

Interrogata dai cronisti, la portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce ha detto: "Che siano studenti o meno, noi prendiamo molto seriamente il processo di controllo di chi vuole venire negli Stati Uniti", e ha definito "paradossali" le polemiche sulla decisione. "Tutti i Paesi dovrebbero fare gli stessi controlli", ha aggiunto.

Per ora il sistema che permette a studenti stranieri di accedere alle università degli Stati Uniti dovrebbe essere sospeso. Le procedure saranno rallentate, fino a quando non arriveranno ulteriori indicazioni che potrebbero restringere i requisiti per accedere al Paese. Cosa che potrebbe danneggiare sia le università – specialmente quelle che hanno un maggior numero di iscritti stranieri – sia, naturalmente, gli studenti.

In passato le limitazioni imposte dall'amministrazione Trump sui social media di chi richiedeva un visto sono state rivolte soprattutto a un tema: la Palestina. Gli studenti stranieri che mostravano, tramite i loro profili social, di aver preso parte a proteste nei campus americani contro le azioni del governo israeliano nella Striscia hanno subito dure conseguenze. Non è ancora chiaro quali post saranno tenuti in considerazione con le nuove linee guida: se, ad esempio, anche solo aver postato una bandiera della Palestina porterà a ulteriori controlli.

La mossa del blocco dei visti colpisce tutte le università statunitensi, e fa seguito a quella che ha colpito Harvard pochi giorni fa: lo stop all'ammissione degli studenti stranieri. Decisione poi bloccata da un giudice nei giorni successivi.

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