Tibet: monaco si dà fuoco, è la 114esima immolazione contro la Cina

Continuano le immolazioni di monaci tibetani che si danno fuoco per protestare contro il governo cinese che occupa militarmente il loro territorio. Questa volta è stato Kunchok Tenzin, monaco tibetano di 28 anni, che si è dato fuoco nei pressi di un monastero nella contea di Luqu (Luchu in tibetano), nella provincia cinese del Gansu. Lo ha rivelato l'emittente radiofonica Radio Free Asia, citando fonti di tibetani in esilio. Quella di Kunchok Tenzin è la terza immolazione in tre giorni, la sedicesima dall'inizio dell'anno, ma sembra non trovare risposte dal Governo di Pechino. Le autorità del governo tibetano in esilio a Dharamsala in India, hanno confermato anche la morte dopo l'immolazione del monaco Tulku Athup, 47 anni, e di sua nipote Atse, 25enne anch'essa religiosa, avvenuta il 6 aprile dell'anno scorso. Con questi episodi sale a 114 il numero di vittime tibetane che si sono immolate dal 2009, cioè da quando è scoppiata la protesta contro le politiche del governo di Pechino e per chiedere il ritorno in patria del Dalai Lama, il leader buddhista che vive in esilio dal 1959.