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Stupro e omicidio della 15enne Stacy Payne: domani l’Indiana eseguirà la condanna a morte di Roy Lee Ward

Roy Lee Ward, 53 anni, sarà giustiziato domani in Indiana per lo stupro e l’omicidio della quindicenne Stacy Payne nel 2001: si tratterà della prima di otto esecuzioni previste negli Stati Uniti durante il mese di ottobre, distribuite in sette diversi stati.
A cura di Davide Falcioni
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L’Indiana si prepara a una nuova esecuzione capitale. Roy Lee Ward, 53 anni, sarà messo a morte con un’iniezione letale nelle prime ore di domani, venerdì 10 ottobre, presso la prigione statale di Michigan City. È la terza esecuzione nello stato da quando, lo scorso anno, è stata riattivata la pena di morte dopo una sospensione durata 15 anni.

Ward era stato condannato per lo stupro e l’omicidio di Stacy Payne, una ragazza di 15 anni uccisa nel 2001 nella sua abitazione di Dale, un piccolo centro di 1.500 abitanti. Dopo oltre due decenni di processi, appelli e ricorsi, ogni via legale si è ormai esaurita. "È profondamente pentito per ciò che ha fatto", ha dichiarato la sua avvocata, Joanna Green.

La vicenda torna a sollevare interrogativi sul protocollo usato per le iniezioni letali. Le autorità dell’Indiana hanno assicurato di disporre di sufficienti scorte di pentobarbital, il farmaco utilizzato per l’esecuzione, ma la difesa di Ward ha denunciato possibili problemi di conservazione, in particolare legati alla temperatura e alla stabilità del composto.

Secondo il Death Penalty Information Center, quella di Ward sarà la prima di otto esecuzioni previste negli Stati Uniti durante il mese di ottobre, distribuite in sette diversi stati. L’Indiana rimane inoltre uno dei pochi stati a vietare la presenza dei media come testimoni durante le esecuzioni: a presenziare saranno solo i suoi avvocati e i consiglieri spirituali.

La storia giudiziaria di Ward è lunga e tormentata. Condannato una prima volta nel 2002, vide la sentenza annullata dalla Corte Suprema dell’Indiana, che dispose un nuovo processo. Nel 2007, Ward si dichiarò colpevole, accettando nuovamente la condanna a morte. I tentativi di revisione e di sospensione si sono susseguiti per anni, fino al definitivo rigetto da parte della Corte Suprema statale e del governatore Mike Braun, che ha negato la clemenza.

La famiglia della vittima, che ha atteso oltre vent’anni per la conclusione del caso, ha espresso la propria sofferenza e il desiderio di vedere compiuta la giustizia. "Le nostre feste non sono più le stesse, e i compleanni sono un triste promemoria di ciò che abbiamo perso", ha detto la madre, Julie Wininger, ricordando la figlia come una studentessa brillante e piena di vita.

Ward, che recentemente ha ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico, ha scelto di non rilasciare interviste né partecipare al colloquio con il consiglio di clemenza, spiegando di non voler infliggere ulteriore dolore alla famiglia Payne.

"Sa cosa ha fatto, e sa quanto è stato terribile", ha raccontato uno dei suoi consiglieri spirituali, il diacono Brian Nosbusch, che gli è rimasto accanto negli ultimi mesi.

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