Spagna, le fake news razziste dell’estrema destra incendiano la città: violenze e arresti a Torre Pacheco

Una spirale di violenza senza precedenti ha sconvolto il comune agricolo di Torre Pacheco, in Spagna, trasformandolo in un epicentro di tensioni razziali e scontri urbani. Il motore di questo improvviso scoppio d’odio? Un’ondata di disinformazione alimentata da gruppi di estrema destra e amplificata da social network e canali digitali.
Tutto è iniziato con un’aggressione avvenuta nelle prime ore del 9 luglio. Un pensionato di 68 anni, Domingo, è stato brutalmente picchiato mentre passeggiava nei pressi del cimitero locale. Sebbene l’uomo non sia stato in grado di identificare i suoi aggressori, la vicenda è stata immediatamente strumentalizzata da gruppi radicali che hanno diffuso un video – rivelatosi poi non collegato ai fatti – accusando falsamente giovani migranti nordafricani.

In poche ore, la clip è diventata virale su Telegram, YouTube e altre piattaforme social, innescando una campagna di odio razzista. Alcuni influencer legati all’estrema destra, come gli amministratori del canale "Deport Them Now", hanno incitato alla violenza, convocando ronde per "difendere la città dall’invasione straniera".
I toni allarmistici e le bufale diffuse hanno avuto conseguenze esplosive. Da sabato 12 luglio, Torre Pacheco è stata teatro di tre notti di scontri violenti. Gruppi di estrema destra, molti provenienti da fuori regione, hanno marciato armati di bastoni e bottiglie molotov, affrontando giovani di origine magrebina in un clima di caccia all’immigrato. Le forze dell’ordine, con oltre 75 agenti tra Guardia Civil e polizia locale, sono state sopraffatte dalla rapidità e dalla brutalità degli scontri. Il bilancio provvisorio è di nove arresti (sei spagnoli e tre magrebini), oltre trenta sanzioni amministrative e almeno cinque feriti, tra cui tre minori.
Lunedì 14 luglio il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, ha rotto il silenzio con una dichiarazione destinata a sgonfiare la narrativa tossica: "Le immagini circolate non ritraggono il pestaggio avvenuto il 9 luglio. La stessa vittima ha confermato di non riconoscersi nel video". Una smentita ufficiale che, tuttavia, arriva dopo che la miccia dell’odio era già stata accesa.
Nel frattempo, le indagini hanno portato all’identificazione e all’arresto di tre giovani di origine marocchina, nessuno residente a Torre Pacheco. Due sono accusati di aver assistito all’aggressione senza intervenire, mentre il presunto autore è stato catturato dalla polizia basca a Renteria, al confine con la Francia, mentre cercava di lasciare il Paese. Nonostante l’arresto, la macchina della propaganda non si è fermata. Ne giorni scorsi nuovi appelli alla mobilitazione sono stati lanciati sui social da parte di suprematisti digitali, convocando "ronde popolari" per i giorni successivi. Il Ministero dell’Interno ha risposto inviando rinforzi: 90 agenti già operativi in città saranno affiancati da ulteriori 45 in assetto antisommossa, nella speranza che bastino per ripristinare la normalità.