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Covid 19

Spagna e Portogallo travolte dalla variante Delta: boom di nuovi contagi, ritornano le restrizioni

La variante Delta accelera nella Penisola Iberica: in Spagna è salito alle stelle il tasso di incidenza del virus, con punte di mille casi ogni 100mila abitanti nella fascia d’età 20-29 anni, mentre in Portogallo la situazione più difficile è a Lisbona, dove il 100% dei casi è ormai collegato alla ex indiana. Tante le restrizioni reintrodotte, dal coprifuoco alla chiusura di discoteche e locali.
A cura di Ida Artiaco
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La variante Delta del Covid accelera in tutta Europa ma al momento le situazioni più difficili sono quelle registrate in Spagna e Portogallo. Già la scorsa settimana nella mappa realizzata dall'Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, la Penisola iberica appariva quasi tutta colorata di rosso, a conferma dell'alta incidenza dei contagi, che continuano a salire. Il che ha costretto i governi locali a prendere provvedimenti per evitare una nuova ondata epidemica introducendo misure restrittive come il coprifuoco notturno e la chiusura di discoteche e locali durante i weekend, ma anche quelli dei Paesi vicini, come la Francia, che ha raccomandato ai propri cittadini di preferire vacanze estive non in queste zone. Ecco cosa sta succedendo.

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Spagna

Solo nelle ultime 24 ore in Spagna si sono registrate 26.390 nuove positività, come annunciato dal ministero della Salute, mentre è salito alle stelle il tasso di incidenza del virus, che in 14 giorni è arrivato a 469 casi per 100.000 abitanti, ai livelli cioè di febbraio. Questo incremento riguarda soprattutto la fascia più giovane della popolazione (tra i 12 e i 29 anni), composta per la maggior parte da persone che non si sono ancora vaccinate contro il Covid-19. Basti pensare che per la fascia d'età adolescenti e 20-29 anni l'incidenza è pari a mille casi per 100mila abitanti. La buona notizia è che a fronte di un incremento così consistente di nuovi casi resta basso il numero dei morti, che sono stati 29 in tutta la settimana, ma il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva di pazienti Covid continua a salire e si attesta all'8,75%. Per far fronte a questa situazione, le autorità hanno reintrodotto alcune restrizioni. In Catalogna, per esempio, dove ci sono stati ben 100mila contagi accertati nelle ultime 3 settimane, sono state chiuse le discoteche e altri locali notturni nel fine settimana. Inoltre è stato introdotto l’obbligo di esibire un certificato vaccinale per poter accedere a qualunque evento all’aperto che coinvolga più di 500 persone. Infine, i turisti britannici diretti alle isole Baleari devono esibire un test Covid negativo o la prova dell’avvenuta vaccinazione. La Cantabria ha reintrodotto il coprifuoco in 53 comuni. Tuttavia sulle decisioni delle autorità regionali pesa il parere della magistratura, che in passato ha dato opinioni discordi su questo genere di misure. In Aragona, invece, è stata disposta la chiusura dei locali notturni, così come nelle Asturie, dove è inoltre vietata la vendita di bevande alcoliche dalle 22 alle 6 del mattino.

Portogallo

Solo oggi il Portogallo ha riportato più di quattromila casi di Coronavirus, mai così tanti da febbraio, secondo i dati ufficiali. I decessi giornalieri rimangono ben al di sotto dei livelli dello scorso inverno con nuovi casi segnalati principalmente tra le persone più giovani e non vaccinate. Per affrontare l'ondata, le autorità stanno gradualmente imponendo misure più severe, come il coprifuoco notturno. Anche la campagna di vaccinazione è stata accelerata. Preoccupa in particolare la situazione a Lisbona, dove il 100% dei casi è ormai collegato alla variante Delta. In crisi il settore del turismo, che prima della pandemia rappresentava circa il 15% del Pil nazionale: chi voglia soggiornare negli alberghi in Portogallo deve presentare un test negativo, un certificato di vaccinazione o una prova di guarigione, il che sta rallentando le prenotazioni. La stessa regola vale per i ristoranti nelle zone ad alto rischio il venerdì sera e nel fine settimana. Provvedimenti questi che sono stati aspramente criticati da albergatori e ristoratori già duramente provati dalle chiusure dello scorso anno.

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