video suggerito
video suggerito

Sopravvissuto all’Olocausto riceve un pacco dai suoi genitori dopo 82 anni: la storia di Daniel Heiman

Dopo 82 anni, Daniel Heiman, sopravvissuto all’Olocausto, ha ricevuto a Tel Aviv un pacco preparato dalla madre prima della deportazione. Conteneva documenti e foto salvati da una conoscente e ritrovati solo di recente in Germania.
A cura di Davide Falcioni
12 CONDIVISIONI
Immagine

Un piccolo pacco, dimenticato in un armadio per decenni, ha attraversato il tempo per giungere infine nelle mani di chi era destinato a riceverlo: Daniel Heiman, oggi 99enne, sopravvissuto all’Olocausto. Il contenuto? Documenti, passaporti, certificati e fotografie. Ma soprattutto, l’amore estremo di una madre che, poco prima di essere deportata, cercava disperatamente di proteggere il proprio figlio.

La storia, raccontata dal quotidiano tedesco Bild, ha inizio a Weiden, nell’Alto Palatinato, dove vivevano i nonni di Daniel e dove la madre Elise Heimann preparò il pacchetto prima di essere deportata in un campo di sterminio nazista. All’epoca, la famiglia risiedeva a Norimberga: il padre Max, la madre Elise, Daniel e la sorella Käthe. In quanto ebrei, vennero spogliati dei diritti civili, espropriati e infine perseguitati dal regime di Hitler.

I genitori riuscirono a mettere in salvo i figli: Käthe fu mandata in Inghilterra da parenti, Daniel invece raggiunse la Palestina grazie all’intervento di un’organizzazione ebraica. Elise scrisse allora una disperata lettera ai parenti: "Aiutateci! Aiutateci! Fate in modo che i nostri bambini restino i nostri bambini". Ma né lei né il marito Max sopravvissero. Deportati nel ghetto di Izbica, in Polonia, furono probabilmente assassinati nei campi di concentramento di Belzec o Sobibor.

Il pacco che la madre aveva preparato rimase custodito per anni da una conoscente a Weiden, la città natale di Elise. Nessuno venne mai a reclamarlo. Alla fine fu ritrovata nell’armadio della Società per la Cooperazione Cristiano-Ebraica, racconta la giornalista Christine Ascherl, che ha ricostruito la vicenda.

Proprio lei ha scoperto che il bambino indicato nei documenti come "Theo Heimann" aveva cambiato nome, diventando Daniel Heiman dopo l’arrivo in Palestina. Lo ha rintracciato in Israele e, il 13 luglio 2024, accompagnata da un rappresentante dell’Ambasciata tedesca, ha potuto consegnargli il pacco.

Martedì scorso, nella Weiden che aveva visto partire Elise, è stata posata una pietra d’inciampo in sua memoria. Daniel non ha potuto partecipare di persona alla cerimonia per motivi di salute, ma ha assistito in diretta dallo schermo di uno smartphone.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views