Scatta il coprifuoco a Los Angeles, arresti di massa per le proteste contro i raid anti-migranti di Trump

Dopo la decisione del presidente degli Stati Uniti di inviare prima la Guardia Nazionale e poi i Marines, sale la tensione a Los Angeles, dove è entrato in vigore del coprifuoco per alcune zone del centro in cui da venerdì si sono verificate le proteste contro la politica migratoria del presidente Usa Donald Trump, e contro le retate dell’ICE (l’agenzia federale per l’immigrazione) che hanno portato all'arresto di decine di presunti migranti irregolari. La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha annunciato l'imposizione del coprifuoco valido dalle 20 ora locale di martedì alle 6 di mattina di mercoledì ora locale (cioè le 15 ora italiana).
La polizia ha comunicato di aver effettuato "decine di arresti" all'interno della zona sottoposta a coprifuoco, dopo gli scontri scoppiati per via dei raid anti-immigrazione dell'amministrazione Trump. Diversi gruppi di manifestanti continuavano a radunarsi nonostante i divieti. "Questi gruppi vengono presi di mira e sono stati avviati arresti di massa", prosegue la nota del Dipartimento di Polizia di Los Angeles.
"Diversi gruppi si stanno ancora concentrando su 1st Street, tra Spring e Alameda", ha scritto il dipartimento della polizia di Los Angeles su X, aggiungendo che sono in corso arresti di massa. In un aggiornamento successivo, le forze dell'ordine hanno precisato che gli arresti sono stati effettuati per mancato rispetto dell'ordine di dispersione scattato per un assembramento non autorizzato.
Centinaia di persone arrestate a Los Angeles nei giorni scorsi
Almeno 378 persone sono state arrestate negli ultimi quattro giorni, ha dichiarato il capo del dipartimento di polizia di Los Angele, Jim McDonnell. La sindaca Bass ha specificato che una ventina di negozi sono stati saccheggiati da quando sono scoppiati i disordini. Donald Trump sta usando Los Angeles "come un esperimento", per vedere "fino a dove può spingersi nel violare la legge", ha affermato in un'intervista pubblicata su Repubblica la sindaca. "Donald Trump sta usando la nostra città come un esperimento, per vedere fino a dove può spingersi nel violare la legge. Se sfonda qui, potrà farlo in tutto il Paese", ha detto ancora Bass. Un altro obiettivo, secondo Bass, è "anche rovinare la nostra economia, perché sa che molti settori chiave dipendono dal lavoro degli immigrati. Così danneggia le persone, le famiglie e la nostra amministrazione".
Bass ha inoltre affermato che, di fatto, la Guardia nazionale e i Marines non stanno aiutando al mantenimento dell'ordine pubblico a Los Angeles. "Sapete cosa stanno facendo i soldati? Su oltre 2.000 mobilitati, solo 300 vengono impiegati. Fanno la guardia davanti all'edificio federale vicino al municipio e quello di Westwood. Gli altri siedono in caserma a girarsi i pollici. A cosa serve aggiungere 700 marines a questi militari già inutili?" ha detto. Secondo la sindaca servono solo "Per fare scena. Vi dico solo questo: l'amministrazione ha pubblicato un messaggio di congratulazioni alla Guardia nazionale per aver riportato l'ordine prima ancora che i soldati arrivassero fisicamente a Los Angeles. Vi pare una cosa seria?".
Il governatore della California: "Democrazia sotto attacco, non finirà qui"
La democrazia è "sotto attacco davanti ai nostri occhi", Donald Trump sta "devastando il progetto storico dei nostri padri fondatori", ha denunciato il governatore della California, Gavin Newsom, come riportato dai media internazionali. Il presidente degli Stati Uniti "sta organizzando una retata militare in tutta Los Angeles", ha affermato Newsom. "I regimi autoritari iniziano prendendo di mira le persone meno in grado di difendersi. Ma non si fermano qui – ha aggiunto -. Trump e i suoi fedelissimi prosperano sulla divisione perché permette loro di acquisire più potere ed esercitare un controllo ancora maggiore". Il governatore ha poi ha avvertito che la situazione che sti sta evolvendo di ora in ora in California è solo l'inizio. "Questo riguarda tutti noi. Riguarda voi. La California potrebbe essere la prima, ma chiaramente non finirà qui. Altri Stati saranno i prossimi", ha detto.
Intanto un giudice federale ha respinto la richiesta della California di un'ordinanza restrittiva immediata che impedirebbe temporaneamente all'amministrazione Trump di utilizzare i Marines e la Guardia Nazionale per far rispettare le leggi dello Stato, comprese quelle sull'immigrazione. Il giudice distrettuale senior Charles R. Breyer ha fissato un'udienza per giovedì. Alcuni esperti militari, interpellati dal Los Angeles Times, hanno sollevato preoccupazioni pratiche riguardo ai parametri poco chiari dell'obiettivo dei Marines. Sostengono inoltre che inviare i Marines senza una richiesta da parte di un governatore – una misura estremamente insolita che non si verificava dai tempi dei diritti civili del 1965 – potrebbe potenzialmente far esplodere la situazione e portare a un'escalation.
"I marines sono addestrati a combattere, è la prima cosa a cui vengono addestrati", ha affermato Jennifer Kavanagh, direttrice dell'analisi militare presso Defense Priorities, un gruppo di ricerca militare. "Quindi penso che ci sia una piccola discrepanza nelle competenze nell'attuale situazione".
"In una crisi" come quella in atto a Los Angeles, si è chiesta Kavanagh, "quando sono costretti a prendere una decisione improvvisa, hanno abbastanza formazione ed esperienza per prendere quella che calma la situazione invece di peggiorarla? Credo che questo sia un punto interrogativo".