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Salario minimo garantito, Europarlamento approva nuova legge: entro 2 anni in tutti i Paesi Ue

Il parlamento europeo ha approvato la nuova legislazione sul salario minimo garantito che obbliga tutti i Paesi Ue ad adeguarsi alla direttiva entro due anni.
A cura di Andrea Parrella
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Con 505 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astensioni, l'Europarlamento ha approvato in via definitiva la nuova legislazione sui salari minimi adeguati. il testo diventerà definitivamente legge solo dopo l'approvazione formale del Consiglio, ma questa decisione viene celebrata come un momento molto importante per l'allineamento dei paesi europei su una misura reputata essenziale per la dignità e il benessere dei cittadini.

I Paesi Ue avranno a disposizione due anni di tempo per conformarsi ai criteri imposti dalla direttiva, che segue criteri precisi. Non è fissata una cifra eguale per tutti i Paesi, ma il dispositivo stabilisce che il salario minimo debba sempre garantire un tenore di vita dignitoso. Sebbene le norme nazionali non verranno dunque scavalcate, si tratta di un avvicinamento progressivo verso un obiettivo che è al centro del dibattito da mesi e che è diventato anche oggetto della proposta politica di alcune forze candidate alle prossime elezioni del 25 settembre in Italia. La fissazione del salario minimo è accompagnata da un altro provvedimento che prevede il rafforzamento della contrattazione collettiva nei paesi in cui è coinvolto meno dell’80% dei lavoratori. Ai lavoratori e ai loro rappresentanti viene garantito il diritto al ricorso in caso di violazione delle norme. Dal momento della ratifica gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva.

"Quello del salario minimo era il primo punto del nostro programma europeo e con il voto di oggi del Parlamento europeo possiamo dire missione compiuta", dice l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara, che aggiunge: "Tuttavia la strada per recepire la direttiva in Italia è purtroppo ancora lunga e insidiosa. L’inflazione alle stelle e il caro energia stanno falcidiando il potere d’acquisto dei cittadini, non dobbiamo dunque perdere ulteriore tempo e puntare a recepire la direttiva il prima possibile. L’Italia ha due anni di tempo per farlo, per noi invece deve essere la priorità del nuovo Parlamento italiano. Il salario minimo va introdotto nel nostro ordinamento già entro fine anno”. Nella nota Ferrara profila anche i caratteri della proposta sul salario minimo in Italia:

La proposta del Movimento 5 Stelle è quella di fissare un salario minimo legale non inferiore a 9 euro lordi l’ora. Solo così riusciremo ad arginare l’odioso fenomeno dei lavoratori-poveri che colpisce principalmente donne e giovani. Questa direttiva rappresenta anche una misura anti-dumping a vantaggio delle imprese italiane perché individua criteri generali e condivisi per la fissazione dei salari e aumenta la copertura della contrattazione collettiva molto bassa in alcuni Paesi dell’est. Potremo così contrastare la concorrenza sleale e prevenire i processi di delocalizzazione interna al mercato unico che stanno impoverendo i nostri territori. Le diseguaglianze sociali e salariali danneggiano i lavoratori europei, ma anche le imprese sane. È arrivato il momento di dire basta”.

Quanti Paesi Ue hanno già il salario minimo

Attualmente sono 21 i Paesi europei su 27 a prevedere già delle retribuzioni minime nazionali, seppur di diverso importo e commisurate a diversi criteri, tra cui il potere d'acquisto. Si va dai 332 euro della Bulgaria fino a un massimo di 2.257 euro in Lussemburgo, come confermato dai dati Eurostat riportati dal Sole24Ore. In media il salario minimo si aggira attorno ai mille euro in 13 Paesi (Est, Baltici, Grecia, Portogallo) e resta fra mille e 1.500 in due Stati (Slovenia e Spagna).

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