Preside e capo scout ma per decenni ha abusato di ragazzini, arrestato e condannato grazie all’IA

All’apparenza era un rispettato preside di scuola e direttore di collegio nonché capo scout ma in realtà dietro quella facciata si nascondeva un pedofilo seriale che per decenni ha abusato di decine di ragazzini. È la terribile storia di Richard Burrows, ormai 81enne britannico, ora condannato a 46 anni di carcere in Inghilterra per reati di abuso sessuale su minori. Per incastrarlo, dopo 27 anni di fuga all’estero, è stato necessario utilizzare l'intelligenza artificiale che la polizia ha messo in campo per identificarlo.
Dopo le numerose denunce a suo carico per fatti avvenuti tra la fine degli anni '60 e la metà degli anni '90, infatti, l’uomo era fuggito dal Paese nel 1997 e alcune delle sue vittime hanno dichiarato che avevano ormai perso la speranza di ritrovarlo quando gli agenti lo hanno identificato in Thailandia. Fondamentale per scovarlo un software di intelligenza artificiale.
Dopo che tutte altre strade avevano fallito, infatti, l'anno scorso la polizia del Cheshire ha tentato un’ultima carta caricando la sua foto segnaletica su un sito web che utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale e che lo ha identificato in pochi secondi. Si tratta di un servizio a cui chiunque poteva iscriversi, non di uno strumento specialistico per la polizia o i servizi di sicurezza ma che si è rivelato decisivo.
Dalla foto del 1997 in mano agli agenti, infatti, il software ha trovato diverse foto di un Richard Burrows più anziano scattate alla sua festa di pensionamento nel 2019. Le foto erano sul sito web di un giornale con sede a Phuket, che però non lo identificava come Richard Burrows bensì come Peter Smith. Il software però è riuscito a identificarlo chiaramente da alcuni segni come un brufolo sul collo.
Dopo averlo individuato, la polizia è riuscita a ricostruire cosa avesse fatto in Thailandia e come ci fosse arrivato scoprendo che per 27 anni aveva cambiato identità trasformandosi in un’altra persona. Ha iniziato la sua carriera in Tailandia insegnando inglese, poi è passato al mondo dei media, lavorando nella pubblicità per un'azienda proprietaria di giornali e siti web.
Incredibile il metodo di fuga di Burrow scoperto dalla polizia. Negli anni Novanta aveva fatto domanda e ottenuto un passaporto autentico, utilizzando la sua foto ma il nome di un conoscente, Peter Leslie Smith, malato terminale. Aveva poi viaggiato con quel passaporto e lo aveva rinnovato più volte senza che la sua vera identità venisse svelata.
Quando è tornato in Inghilterra lo scorso anno, i poliziotti lo attendevano e lo hanno arrestato. Prima del processo, Burrows ha ammesso 43 reati tra cui alcune violenze sessuali su minori. Ne ha negati altri 54, per i quali però il,Tribunale della Chester Crown Court lo ha dichiarato colpevole.