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Predicatore del Papa contro manager e politici: “Anche Giuda iniziò rubando”

Durissimo attacco di padre Raniero Cantalamessa a coloro che “percepiscano stipendi e pensioni cento volte superiori a quelli di chi lavora alle loro dipendenze”. “Il vero nemico è il denaro, non Satana”.
A cura di B. C.
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Non è "scandaloso che alcuni percepiscano stipendi e pensioni cento volte superiori a quelli di chi lavora alle loro dipendenze e che alzino la voce appena si profila l`eventualità di dover rinunciare a qualcosa, in vista di una maggiore giustizia sociale?". Se lo è chiesto padre Raniero Cantalamessa, nell’omelia durante la celebrazione della Passione nella basilica vaticana, presieduta da Papa Francesco. "Mammona (il termine biblico che indica in denaro, n.d.r.) il denaro, non è uno dei tanti idoli; è l’idolo per antonomasia", ha tuonato l'uomo di chiesa. "Chi è il vero nemico, il concorrente di Dio, in questo mondo? Satana? Ma nessun uomo decide di servire, senza motivo, Satana. Se lo fa, è perché crede di ottenere da lui qualche potere o qualche beneficio temporale", ha aggiunto.

l’attaccamento al denaro – dice la Scrittura – è la radice di tutti i mali. Dietro ogni male della nostra società c’è il denaro, o almeno c’è anche il denaro”.

Cantalamessa fa qualche esempio: "Cosa c'è – chiede – dietro il commercio della droga che distrugge tante vite umane, lo sfruttamento della prostituzione, il fenomeno delle varie mafie, la corruzione politica, la fabbricazione e il commercio delle armi, e perfino – cosa orribile a dirsi – alla vendita di organi umani tolti a dei bambini?". E ancora: “La crisi finanziaria che il mondo ha attraversato e che questo paese sta ancora attraversando – prosegue – non è dovuta in buona parte all”esecranda bramosia di denaro’, l’auri sacra fames, da parte di alcuni pochi? Giuda cominciò con sottrarre qualche denaro dalla cassa comune. Dice niente questo a certi amministratori del denaro pubblico?”.

Uomini collocati in posti di responsabilità che non sapevano più in quale banca o paradiso fiscale ammassare i proventi della loro corruzione si sono ritrovati sul banco degli imputati, o nella cella di una prigione, proprio quando stavano per dire a se stessi: ‘Ora godi, anima mia' ".

"Per chi l'hanno fatto? – chiede – Ne valeva la pena? Hanno fatto davvero il bene dei figli e della famiglia, o del partito, se è questo che cercavano? O non hanno piuttosto rovinato se stessi e gli altri? Il dio denaro si incarica di punire lui stesso i suoi adoratori".

Il Predicatore guarda quindi alla storia recente del nostro Paese, quando afferma: "Negli anni '70 e '80, per spiegare, in Italia, gli improvvisi rovesciamenti politici, i giochi occulti di potere, il terrorismo e i misteri di ogni genere da cui era afflitta la convivenza civile, si andò affermando l'idea, quasi mitica, dell'esistenza di un ‘grande Vecchio': un personaggio scaltrissimo e potente che da dietro le quinte avrebbe mosso le fila di tutto, per fini a lui solo noti.
Questo ‘grande Vecchio' esiste davvero, non è un mito; si chiama Denaro!".

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