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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, perché Putin ha cambiato il generale al comando dell’operazione

Secondo l’intelligence britannica la scelta del generale Alexander Dvornikov “rappresenta un tentativo di centralizzare il controllo” da parte di Mosca.
A cura di Davide Falcioni
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Nei giorni scorsi il presidente russo Vladimir Putin ha affidato il comando delle azioni militari  in Ucraina ad Alexander Dvornikov, generale già coinvolto nella guerra in Siria, Paese in cui, dal settembre 2015, è stato comandante del raggruppamento delle forze armate: il suo contributo è stato giudicato determinante dal Cremlino nella difesa della leadership di Bashar al-Assad, e per questo Mosca gli ha chiesto di ripete l'impresa in ucraina. Dvornikov infatti conosce bene la frontiera: il suo incarico precedente è stato in un luogo caldo come il Caucaso, dove è stato nominato comandante del distretto meridionale, in prima linea negli ultimi trent'anni per le tensioni nel Transcaucaso e le due guerre in Cecenia, oltre alle continue operazioni antiterroristiche sul territorio di tutte le repubbliche, il conflitto militare con la Georgia. Ora è la volta dell'Ucraina, dove Putin gli ha chiesto di imprimere un'accelerazione decisiva e portare a termine l'"operazione militare speciale".

Perché proprio Alexander Dvornikov? L'interpretazione dei britannici

Ma perché il Cremlino ha scelto proprio Alexander Dvornikov? Oltre alle innegabili capacità di comando, secondo l'intelligence britannica il suo nome "rappresenta un tentativo di centralizzare il controllo" da parte di Mosca. "L'incapacità di coordinare l'attività militare ha ostacolato l'invasionerussa fino ad oggi. Come molti alti generali russi, Dvornikov ha precedenti esperienze di comando in Siria. Inoltre, dal 2016 ha comandato il distretto militare meridionale della Russia, al confine con la regione ucraina del Donbass. La propaganda russa ha recentemente enfatizzato il progresso delle offensive nel Donbass mentre le forze russe si concentrano verso est. La scelta di Dvornikov dimostra ulteriormente come la determinata resistenza ucraina e l'inefficace pianificazione prebellica abbiano costretto la Russia a rivalutare le sue operazioni". Insomma, almeno secondo l'interpretazione offerta da Londra la scelta di Alexander Dvornikov sarebbe una prova delle difficoltà incontrate dalla Russia in Ucraina; per questo Vladimir Putin avrebbe deciso di optare per uno dei "suoi" uomini più fidati.

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