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Guerra in Ucraina

Perché Putin è convinto che sta vincendo la guerra in Ucraina e quali sono i suoi prossimi obiettivi

Putin è convinto che in Ucraina tutto stia andando come previsto, nonostante sia stato costretto a ridimensionare per il momento i suoi obiettivi, concentrandosi sul Donbass.
A cura di Ida Artiaco
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Tutto sta andando secondo i piani. È quello che starebbe pensando Vladimir Putin dopo quasi 5 mesi di guerra in Ucraina, come riporta il New York Times.

L'operazione, si legge in un lungo articolo del quotidiano a stelle e strisce firmato da Tatiana Stanovaya, ricercatrice presso il Carnegie Endowment for International Peace e da 20 anni esperta di politica russa, potrebbe sì richiedere ancora tempo ma alti funzionari del Cremlino continuano a ripetere che la Russia, prendendo il sopravvento nell'est dell'Ucraina, raggiungerà tutti i suoi obiettivi.

Che sia propaganda, ipocrisia o semplicemente autoillusione poco importa: questo è quello che il Cremlino sembra credere, cioè di poter vincere questo conflitto sul lungo periodo. Ed ora, rispetto ai primi caotici mesi, il presidente russo avrebbe un piano chiaro, che Stanovaya definisce "una sorta di bambola russa" da tre dimensioni in cui ogni aspetto si inserisce in un altro. Un modello che rivelerebbe quanto Putin sia separato dalla realtà.

L'obiettivo più piccolo, più pragmatico e realizzabile riguarda le ambizioni territoriali della Russia in Ucraina. Non essendo riuscita ad avanzare verso l'Ovest, ha quasi subito ridimensionato le sue ambizioni, rinunciando all'idea di prendere Kiev. L'obiettivo attuale e più realistico sembra essere il controllo delle regioni di Donetsk e Luhansk.

Il secondo obiettivo di Putin sarebbe costringe Kiev alla capitolazione. A livello pratico, ciò significherebbe che l'Ucraina accetti le richieste russe, tra cui la "deucrainizzazione" e la "russificazione" del Paese quindi rinominare le strade, riscrivere libri di storia e garantire alla popolazione di lingua russa una posizione dominante nell'istruzione e nella cultura. Ma ciò comporterebbe anche l'epurazione delle élite, la sostituzione del governo e l'annullamento della cooperazione con l'Occidente.

Ma per raggiungere questo obiettivo potrebbe volerci tempo, magari uno o due anni, quando il Cremlino si aspetta che l'Ucraina sarà esausta per la guerra e profondamente demoralizzata e quindi le condizioni per la capitolazione matureranno. A quel punto, un'opposizione favorevole alla pace si riunirà per cacciare l'amministrazione Zelensky, cercando di porre fine alla guerra. In altre parole, non ci sarebbe bisogno che la Russia catturi militarmente Kiev, che cadrebbe di sua spontanea volontà.

Il terzo e ultimo obiettivo di Putin è il più importante dal punto di vista geopolitico: costruire un nuovo ordine mondiale. Nella testa del presidente russo, scrive Stanovaya, ci sono due idee di Occidente: uno "cattivo", rappresentato dalla NATO, e uno "buono", che sta lentamente sfidando lo status quo con una serie di leader orientati a livello nazionale, come Viktor Orban in Ungheria, Marine Le Pen in Francia e persino Donald Trump in gli Stati Uniti, pronti a rompere con il vecchio ordine per crearne uno nuovo. Putin crede che la guerra contro l'Ucraina e tutte le sue conseguenze, come l'inflazione e l'impennata dei prezzi dell'energia, aiuteranno le persone a sollevarsi contro l'establishment politico tradizionale e a far "vincere" il buon Occidente.

Ci sono buone notizie, ha concluso Stanovaya. Il fatto stesso che questo piano gli sembri realistico dovrebbe, a breve termine, impedire a Putin qualsiasi escalation nucleare. Ma la cattiva notizia è che prima o poi lo zar affronterà la realtà. È in quel momento, quando i suoi piani saranno ostacolati e la sua delusione alta, che è probabile che diventi più pericoloso.

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