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Covid 19

Perché nel Regno Unito riescono a vaccinare 10 persone al secondo e noi no

Il Regno Unito ha raggiunto un nuovo record per numero di vaccini anti covid fatti in un singolo giorno. Un traguardo che conferma il trend di crescita della capacità vaccinale del Paese registrato nelle ultime settimane e che fa esultare il governo britannico dopo una serie di scommesse che si sono rivelate vincenti.
A cura di Antonio Palma
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Il Regno Unito ha raggiunto un nuovo record di vaccini anti covid fatti in un singolo giorno riuscendo a somministrare ben 844.285 dosi in appena 24 ore. Un traguardo che conferma il trend di crescita della capacità vaccinale nel Paese registrato nelle ultime settimane e che fa esultare il governo britannico. Al terzo giorno consecutivo di record battuto, sia il Premier Johnson che il ministro della sanità Matt Hancock, infatti, non nascondono la loro gioia per una scommessa vinta. Un successo che appare ancora più marcato se raffrontato ai numeri dell'Europa e dell'Italia che questa settimana non riuscirà ad andare molto oltre i 200mila vaccinati al giorno per mancanza di dosi. Ma perché tutta questa differenza? Dietro il successo della campagna vaccinale nel Regno Unito vi è certamente una combinazione di elementi  anche fortuiti ma soprattutto la capacità di puntare molto sulla ricerca e di agire tempestivamente con scelte che si sono rivelate vincenti.

Il Regno Unito punta tutto su vaccino covid AstraZeneca

Anche se il primo vaccino anti covid approvato nel Paese è stato quello di Pfizer-BioNTech, che viene importato dall'Ue e più precisamente dal Belgio, il vantaggio fondamentale è stato avere il secondo vaccino sviluppato e prodotto sul proprio territorio in massicce dosi, quello di AstraZeneca messo a punto all'università di Oxford. Proprio su questo vaccino infatti i britannici hanno puntato molto fin dall'inizio anche perché è prodotto in Gran Bretagna da due società biotecnologiche locali così come è locale l'azienda che si occupa di riempire le fiale e di confezionarle. Non a caso il governo britannico ne ha ordinato subito 100 milioni di dosi rispetto alle 40 milioni di Pfizer.

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Prolungato tempo tra prima e seconda dose

Un vantaggio logistico che però è stato accelerato dalla scelta quasi immediata di allungare i tempi tra prima e seconda dose fino a 12 settimane. L'obiettivo è stato quello di sfruttare tutte le dosi disponibili al momento per avere il maggior numero di persone vaccinate nel più breve tempo possibile, contando di ricevere le dosi per la seconda iniezione in tempo utile grazie all'aumento della produzione locale. Una scommessa fatta già a gennaio e che ha avuto successo visto che anche altri Paesi si sono poi adeguati e i progressi compiuti finora fanno del Regno Unito uno dei Paesi con i più alti tassi di vaccinazione a livello globale. Questo ha avuto un impatto decisivo su tutta la lotta alla pandemia perché sia i numeri dei contagi da coronavirus che quello dei decessi è crollato.

Vaccini anche in ambulatori e farmacie

Ad accelerare ulteriormente la campagna vaccinale covid anche la scelta di dislocare quanti più punti vaccini possibile e rendere semplice ed efficace la registrazione per l'adesione. Sono centinaia i siti per la vaccinazione nel Paese compresi ambulatori medici locali e farmacie comunitarie. Questa settimana si è già passati alla categoria dei 50enni dopo che i primi quattro gruppi prioritari hanno ricevuto la prima dose e il Dipartimento della Salute afferma che l'obiettivo di offrire il vaccino anti covid a tutti gli ultracinquantenni entro il 15 aprile è vicino. Dalla primavera, il governo prevede quindi di iniziare a vaccinare il resto della popolazione adulta in ordine di età. Finora più di 27,6 milioni di persone hanno ricevuto una prima dose di vaccino e circa 2,2 milioni hanno avuto la seconda. Anche il Regno Unito d però potrebbe ora  vedere una riduzione delle dosi disponibili nel mese di aprile perché come ha spiegato il segretario alla sanità Matt Hancock ci sono stati problemi dall'altro sito di approvvigionamento del vaccino AstraZeneca in India su cui si puntava per aumentare la produzione.

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