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Guerra in Ucraina

Perché l’uso dei droni in Ucraina non cambierà le sorti del conflitto secondo il generale Tricarico

Con l’utilizzo di droni kamikaze con i quali sta attaccando l’Ucraina si dà il via a una nuova fase del conflitto. “Ora serve una risposta dell’Occidente che non sia quella statunitense – spiega a Fanpage.it il generale Leonardo Tricarico – serve una strategia condivisa”.
Intervista a Generale Leonardo Tricarico
Ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare
A cura di Chiara Ammendola
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Attacchi con droni su Kiev
Attacchi con droni su Kiev
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Centrali elettriche, ospedali e infrastrutture civili. Da giorni è iniziata la nuova offensiva russa che prevede l'utilizzo di droni "kamikaze" su tutta l'Ucraina. Un cambio di strategia da parte di Mosca che segna l'inizio di una nuova fase del conflitto e che ha spinto l'Ucraina a chiedere all'Occidente nuovi armamenti necessari a difendere i cieli da nuovi terribili attacchi che stanno mietendo un elevato numero di vittime civile.

“I nuovi droni iraniani non cambieranno le sorti del conflitto, ma uccideranno probabilmente molti civili – spiega a Fanpage.it il generale Leonardo Tricarico – è importante invece che venga messa a punto una nuova strategia da parte dell'Occidente, concertata prima dal punto di vista politico e poi da quello militare, l'auspicata situazione finale statunitense che vuole ridurre Putin all'impotenza potrebbe voler dire dare corpo alle sue minacce, che è una cosa inaccettabile”.

Generale, la Russia ha iniziato a bombardare l'Ucraina con droni kamikaze, colpendo obiettivi civili
Siamo in una nuova fase di questo conflitto che sembra sia contraddistinta da un mutamento di strategia da parte della Russia, che è a sua volta probabilmente  legata all'avvicendamento dei vertici delle forze armate. Mi sembra che un punto fermo russo sia però quello del terrore: stanno provando a sfiancare, attraverso questi veri e propri crimini di guerra, la resistenza ucraina, soprattutto sotto l'aspetto psicologico. Ma credo che abbiano sbagliato i conti ancora un volta visto che queste cose non fanno che rafforzare la determinazione dell'Ucraina a resistere.

Nello specifico invece sembra che la Russia abbia messo a punto un nuovo concetto per la valutazione degli obiettivi, cosa che è stata assolutamente perscrutabile fino ad ora: l'energia, vedi le centrali elettriche, è diventata un loro preciso riferimento, niente di male da un punto di vista della condotta di un'operazione bellica se non che ancora una volta ci sono troppe stragi di civili, soprattutto se avvengono utilizzando i droni.

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Il generale Leonardo Tricarico

I nuovi obiettivi russi sembrano essere strutture fondamentali per i civili come centrali elettriche ed ospedali: Blinken ha parlato di un atto disperato da parte della Russia. Non le sembra riduttivo?
Assolutamente. Per quanto riguarda la centrali elettriche potrebbe non essere altro che un cambiamento della strategia laddove hanno individuato questi siti come idonei per colpire la volontà di resistere degli ucraini, come dicevamo prima. Colpire gli ospedali invece lo considero un atto scellerato dei russi che deliberatamente, senza nessuna cura e senza nessuna discriminazione, utilizzano la forza in questa maniera barbara, e questa è una costante dal primo giorno dell'inizio della guerra, anzi forse da prima ancora.. abbiamo già avuto modo di vedere in Siria cosa è successo.

Per quanto riguarda la scelta dell'utilizzo dei droni, parliamo di un mezzo insidioso che arriva a destinazione e che i russi stanno utilizzando in maniera indiscriminata, quando invece il drone per sua natura è un sistema d'arma che è sicuramente molto più discriminativo di qualsiasi altra arma. E quando, si spera, arriverà un giorno in cui qualcuno presenterà il conto alla Russia, si dovrà tenere conto anche di questo.

È necessaria una risposta occidentale?
La risposta occidentale è carente del primo anello di una catena che un giorno o l'altro bisognerà lanciare. Il primo anello è quello dello stato finale auspicato. Se dobbiamo attenerci a quello che è emerso pubblicamente allora dobbiamo far fede a quello che disse Lloyd Austin, segretario della Difesa degli Stati Uniti: secondo gli americani alla fine Putin non avrebbe dovuto rappresentare più alcuna minaccia per nessuno. Quindi in questo caso l'obiettivo per gli Stati Uniti è ridurre il presidente russo all'impotenza militare, ed è un gioco pericoloso se si coniuga questo obiettivo a quello che Putin ha detto quando ha annesso le quattro regioni.

Ritengo che non si possano mantenere in piedi queste due contrapposte visioni del conflitto perché sicuramente metterebbero a rischio la collettività internazionale. Quindi è assolutamente urgente ricomporre una visione occidentale, abbandonare la visione americana di ridurre il potere di Putin, elaborare una nuova visione che sia compatibile con le minacce del presidente russo e su quello adottare i comportamenti militari, naturalmente vincolando all'osservanza di tutto questo anche e sopratutto Zelensky.

Possiamo dire che questi nuovi droni potrebbero cambiare le sorti del conflitto?
No, non c'è oggi nulla che possa cambiare, per quanto usato su larga scala, le sorti del conflitto. Sicuramente è una nuova carta nelle mani di Putin in questa ignobile partita, una carta valida però di per sé non può determinare le sorti della partita.

È importante invece venga messa a punto una nuova strategia concertata prima dal punto di vista politico e poi da quello militare, l'auspicata situazione finale statunitense che vuole ridurre Putin all'impotenza potrebbe anche voler dire dare corpo alle sue minacce, che è una cosa inaccettabile. Per questo va riformulata una strategia, e va fatto insieme, e su quella base si continua il conflitto, se c'è da continuare il conflitto.

In questa fase quale potrebbe o dovrebbe essere la nuova contromisura occidentale
Sicuramente c'è un tassello piuttosto evidente che riguarda il rafforzamento della capacità di difesa ucraina con il rifornimento di tecnologia, addestramento e sistemi d'arma. Questa è sicuramente una cosa che c'è da fare, anzi doveva essere la prima cosa da fare e invece ci siamo arrivati un po' tardi.

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